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Lazio: l'indagine, un lavoro per 32% giovani a un anno da diploma

20 marzo 2015 | 11.57
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Il 63% giovani diplomati iscritti a corso laurea. Rapporto Almalaurea.

Lazio: l'indagine, un lavoro per 32% giovani a un anno da diploma

Ad un anno dal conseguimento del titolo risultano occupati 32 diplomati del Lazio su cento, una percentuale che raggiunge il suo massimo in corrispondenza dei diplomati professionali (44,5%), mentre tocca il minimo tra i liceali (23,5%). E' quanto emerge dal Rapporto sulle Scelte occupazionali e formative dei diplomati del Lazio, condotto dal consorzio interuniversitario AlmaLaurea per conto dell'Ufficio scolastico regionale per il Lazio.

L’area della disoccupazione coinvolge, invece, 30 diplomati su cento; una quota significativa, che raggiunge il 33% dei diplomati professionali, i più pronti a inserirsi nel mercato del lavoro e, quindi, coloro che assorbono più degli altri gli effetti della crisi.

Si tratta di valori di certo non confortanti, ma comunque migliori rispetto a quelli registrati, a livello nazionale, sul complesso della popolazione giovanile nella fascia di età di 15-24 anni, (indipendentemente dal titolo di studio) per la quale la disoccupazione ha di recente raggiunto addirittura quota 40%.

Tra i diplomati che risultano impegnati esclusivamente in un’attività lavorativa, la tipologia di attività più diffusa risulta essere il lavoro non standard, che coinvolge il 27% degli occupati (in particolare si tratta di contratti a tempo determinato). La quota di assunti con contratti formativi è del 17%. Inoltre, il lavoro stabile (ovvero i contratti a tempo indeterminato e le attività autonome effettive) riguarda altri 17 diplomati occupati su cento: 13 impegnati in contratti a tempo indeterminato, la restante quota in attività autonome.

Elevata è la quota di chi non ha un contratto regolare (26% per il totale dei diplomati, in particolare 36% fra i liceali), ma ciò è legato anche alla elevata quota di diplomati che svolgono attività occasionali, saltuarie, part-time. Il contratto a tempo parziale, sempre su coloro che lavorano solamente, è infatti pari al 46% e raggiunge il suo massimo fra i liceali (56%).

L’attività nel settore pubblico è la meno diffusa tra i diplomati laziali di scuola secondaria superiore: ad un anno dichiarano infatti di lavorarvi 8 diplomati su cento. L’85% dei diplomati occupati è inserito in un’azienda che opera nel settore dei servizi (il settore predominante è quello del commercio, 40%); l’11% lavora invece nell’industria, in particolare nell’edilizia (4%); mentre è decisamente contenuta la quota di chi lavora nell’agricoltura (1%).

I diplomati dei licei sono ampiamente assorbiti dal settore dei servizi (vi opera ben il 95% degli occupati): in particolare, il 37% lavora nel commercio, il 25% nei servizi sociali e personali e il 19% nei servizi ricreativi e culturali. I diplomati degli istituti tecnici sono invece consistentemente assorbiti dall’industria (19%), in particolare dall’edilizia (8%). Il ramo che accoglie il maggior numero di tecnici occupati resta comunque il commercio, con il 39% di inserimenti. Infine, anche tra i colleghi degli istituti professionali è più consistente della media la quota di chi lavora nell’industria (14%), ma anche in questo caso il commercio resta comunque il ramo predominante (49,5%).

Tra i diplomati laziali del 2013, circoscrivendo l’analisi ai soli diplomati che lavorano a tempo pieno e senza essere contemporaneamente impegnati nello studio universitario, il guadagno complessivo è pari a 909 euro mensili netti.

Ad un anno dal termine degli studi, 19 diplomati su cento dichiarano di utilizzare le competenze acquisite durante il percorso di studi in misura elevata, mentre per 35 su cento l’utilizzo è più contenuto; ne deriva che 46 occupati su cento ritengono di non sfruttare assolutamente le conoscenze apprese nel corso della scuola secondaria superiore. Seppure le differenze siano modeste, sono in particolare i diplomati tecnici a non utilizzare ciò che hanno appreso a scuola (47%, contro il 46% e 44% rilevato, rispettivamente, tra i liceali e i diplomati professionali).

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