Grazie alle performance registrate dai titoli del comparto bancario Piazza Affari ha chiuso la seduta che precede il meeting della Banca centrale europea in sostanziale parità.
Nel giorno in cui due colossi del calibro di Jp Morgan e Blackrock hanno dato il la alla nuova stagione delle trimestrali statunitensi, la prima ha deluso mentre la seconda ha battuto le stime, il comparto bancario quotato a Milano ha permesso al Ftse Mib di recuperare le perdite della prima parte chiudendo di poco sopra la parità (+0,22% a 24.722,16 punti).
Banco Bpm ha terminato con un +3,35%, Mediobanca ha segnato un +2,35%, UniCredit ha guadagnato l’1,45% ed Intesa Sanpaolo ha chiuso sostanzialmente invariata (+0,15%).
Andamento positivo anche per Telecom Italia (+3%), spinta dai rumor su un presunto interesse di Iliad e Apax per la divisione Consumer, e Atlantia (+0,78%), che ha invece capitalizzato la possibilità che i Benetton lancino un'Opa. Il +2,4% del petrolio (107,1 dollari al barile) ha permesso ad Eni di chiudere con un +2,22%.
In rosso invece il terzetto formato da Campari (-3,15%), Nexi (-2,68%) e Terna (-2,33%). Nel comparto delle aziende di pubblica utilità, -1,73% di Hera e -0,8% per Enel.
Dal fronte titoli di Stato, questa mattina il Ministero dell’Economia ha messo sul mercato titoli a tre anni con un rendimento all’1,32%, il livello maggiore da fine 2018 (0,57% a metà marzo). Massimo invece da maggio 2019 per i Btp con scadenza 7 anni (dall’1,47 al 2,04%). Nel caso dei Btp a 20 e 30 anni il rendimento si è rispettivamente attestato al 2,69% ed al 2,89%.
Chiudiamo con lo spread Btp-Bund, che ha fatto segnare un -2,3% a 158 punti base. (in collaborazione con Money.it)
