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Le Case della Memoria in Friuli Venezia Giulia con lo studio di Alice Psacaropulo

19 luglio 2022 | 10.16
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Il suo atelier è la prima realtà giuliana a entrare nella rete nazionale di case museo

Le Case della Memoria in Friuli Venezia Giulia con lo studio di Alice Psacaropulo

Ultima erede di una famiglia di baroni siciliani, commercianti greci e collezionisti, Alice Psacaropulo (Trieste 1921-2018) è tra le protagoniste della scena artistica triestina del Novecento. È proprio il suo studio triestino, all'ultimo piano della storica villa di famiglia, Villa Margherita, la prima realtà del Friuli Venezia Giulia che entra a far parte dell'Associazione Nazionale Case della Memoria. La rete allarga così la sua presenza sul territorio nazionale a 14 delle 20 regioni italiane.

«Sono lieto che questa volta la richiesta di adesione venga dalla casa di una figura femminile commenta Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. La casa, con cui abbiamo avuto modo di collaborare in occasione delle Giornate Nazionali delle Case dei Personaggi Illustri Italiani, è la prima socia nella Regione Friuli Venezia Giulia, che accogliamo con entusiasmo e con la speranza che Alice rappresenti una madrina d’eccezione per tanti altri nuovi ingressi».

«È con grande piacere che accogliamo lo studio di Alice Psacaropulo nella rete - aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell'Associazione Nazionale Case della Memoria -. Un’artista straordinaria il cui ingresso nella rete è doppiamente motivo di soddisfazione: perché ci permette di essere su un nuovo territorio, quello del Friuli, con cui speriamo di fare grandi cose. Ma soprattutto perché porta nella rete, accanto a Maria Montessori, Elizabet Barreth Browning, Nera Simi, un’altra grande donna la cui memoria è nostro dovere tutelare».

«Fa certamente piacere essere i primi in Friuli Venezia Giulia a entrare in un circuito così prestigioso - commenta il curatore dello Studio Psacaropulo, Michele Casaccia - ma, come presidente di una associazione di promozione sociale, spero che il nostro esempio non resti isolato, in una regione così bisognosa di “collegamenti” e di fare rete, vittima ancora di confini più o meno mentali (perché spesso tracciati dalla paura, per rifarmi al pensiero di un’altra figura femminile che sta ricevendo un’attenzione libera da strumentalizzazioni, Giuliana Morandini), dove infatti il dibattito sull’esistenza o meno di una memoria condivisa è molto sentito. Questioni terminologiche a parte, lavorare alla ricostruzione, al ripensamento e poi alla condivisione di memorie (senza aggettivi, qualunque esse siano) è un ottimo esercizio di metodo: l’abitudine a interrogarsi sul passato è un buon modo per capire il presente e provare a prevedere il futuro. E in questo Alice Psacaropulo, insegnante, collezionista e “artista di soglia”, in grado cioè di materializzare la condizione precaria, transitoria della Trieste del Novecento, è stata una maestra».

Lo Studio Alice Psacaropulo, testimonia l’attività dell'artista, allieva di Felice Casorati a Torino, amica di Giuseppe Santomaso, Paola Levi-Montalcini e dei grandi maestri locali che lei stessa inizia a collezionare. La sua intensa attività di pittrice copre più di cinquant'anni, dalla storica Biennale di Venezia del 1948 fino alle soglie del Duemila, portandola a saggiare e rielaborare liricamente alcune delle principali tendenze pittoriche del secolo, per giungere ad un personalissimo «realismo provvisorio».

Scendendo dai pianori assolati del Carso, adagiata sulla rive gauche di via Commerciale, Villa Margherita sorge su uno dei colli più panoramici di Trieste: il colle di Scòrcola. Disegnata da uno dei padri del neoclassicismo triestino, Giovanni Berlam, la villa conserva una ricca collezione di opere d’arte (Scomparini, Casorati, Barison, De Pisis, Bruno Chersicla, Leonor Fini). All’ultimo piano, l'appartamento e l’atelier di Alice Psacaropulo, oggi anche spazio espositivo. La villa è aperta alle visite, guidate, il venerdì alle 18 e il sabato alle 10, previa prenotazione.

Associazione Nazionale Case della Memoria

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 94 case museo in 14 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi, Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano di Bricherasio, Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Francesco Messina, Giuseppe Garibaldi, Francesco Baracca, Giovanni Verità, Ugo Tognazzi, Salvatore Quasimodo, Cosimo Della Ducata, Tullio Vietri, Galileo Galilei, Giovanni Michelucci, Rosario Livatino, Tonino Guerra, Giuseppe Puglisi, Giuseppe Berto, Vittorio Mazzucconi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Papa Pio X, Quinto Martini, Mario Bertozzi, Lorenzo Campeggi, Alice Psacaropulo e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze e la Casa della Memoria di Milano.

L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di Icom Italia ed è "istituzione cooperante" del Programma Unesco "Memory of the World" (sottocomitato Educazione e Ricerca).

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