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Le nuove startup tech che nascono senza ufficio

23 agosto 2021 | 08.12
LETTURA: 3 minuti

Mentre le Big Tech spostano il rientro in ufficio per i dipendenti in autunno se non a gennaio 2022, nuove aziende nascono interamente con il lavoro da remoto o in forma ibrida

 - Da Finmark.com
- Da Finmark.com

Facebook è una delle ultime tra le aziende tecnologiche a ritardare il ritorno dei suoi dipendenti in ufficio in seguito alla pandemia e alle sue varianti. Il portavoce di FB Chloe Meyere ha spiegato in una nota: “I dati, non le date, sono ciò che guida il nostro approccio per il ritorno in ufficio. I dati sanitari mostrano casi di Covid in aumento e i nostri team negli Stati Uniti non saranno tenuti a tornare in ufficio fino a gennaio 2022”. Molte delle più grandi aziende del settore tecnologico, che sono state tra le prime a chiudere i propri uffici all'inizio della pandemia lo scorso anno, avevano inizialmente posto settembre come data indicativa per la riapertura. Ma la variante Delta sta scompaginando i programmi e anche Amazon ha annunciato che non riaprirà le porte degli uffici ai suoi dipendenti prima di gennaio 2022. Google, Apple e Microsoft hanno per il momento spostato al decisione a ottobre.

Numerosi sondaggi TINYPulse e Gallup indicano che i lavoratori tecnologici sono più inclini di quelli di altri settori a evitare il ritorno in ufficio. Nuove startup come Finmark, specializzata in modelli finanziari, sono partite subito in modalità a distanza. Il suo fondatore Rami Essaid ha spiegato: “Questo ha cambiato la mia mentalità dal primo giorno. Mi ha permesso di assumere persone che non avrei necessariamente assunto prima perché vivono per esempio nello Utah o da qualche parte in cui non avremmo mai avuto un ufficio”. Finmark è ora un'azienda esclusivamente da remoto, con 33 dipendenti negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Pakistan. Per alcune nuove startup, questo fattore può creare nuove opportunità, compresa la riduzione dei costi immobiliari e l'ampliamento del bacino di utenza dei propri collaboratori. Sembra, però, che avere una forza lavoro distribuita possa aumentare le sfide legate alla realizzazione di un progetto e alla creazione di una cultura aziendale.

Molte aziende stanno direttamente puntando su un modello ibrido. Recuperando fondi dal disinvestimento sugli uffici fisici in centro città, si possono destinare a viaggi e iniziative aziendali. People.ai Inc, ad esempio, azienda che studia e implementa soluzioni di intelligenza artificiale per l’organizzazione aziendale, approfittando dei mesi della pandemia, ha ridotto gli uffici del quartier generale di San Francisco, chiuso le sedi satellite e riprogettato la sede di Londra per renderla interamente da remoto. In questo modo ha potuto impiegare l’85% del budget immobiliare del 2019 reinvestendolo in vantaggi per i dipendenti, tra cui un viaggio per tutto lo staff di 200 persone, e altri organizzati in forma ridotta per i singoli team. “Riportare tutti indietro al lavoro in ufficio sarebbe un errore” ha spiegato il CEO Oleg Rogynskyy “è con la rigidità di vedute che si perdono i talenti”. Anche l’incubatore di startup All Turtles Corp. ha deciso di chiudere gli uffici di Parigi, Tokyo e San Francisco per spostare tutto online. In cambio, tutto il suo staff più i dipendenti di alcune delle startup che ha contribuito a lanciare sono stati invitati a Memphis per ritrovarsi attorno a un barbecue, un bourbon e una gita a Graceland.

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