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Le radici dell'odio: crimini e reati d'odio in Europa e negli USA

11 novembre 2021 | 18.20
LETTURA: 9 minuti

Europa sempre più intollerante

La crescita complessiva del 23% dei crimini d'odio registrati dalla polizia in Europa nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019 è indicativa di una tendenza che si inserisce in un quadro generale di cambiamenti geopolitici di grande rilevanza relativi al quadriennio oggetto dei dati.

Tra questi ricordiamo gli imponenti flussi migratori verso il continente europeo, il referendum sulla Brexit e nel 2017 gli attentati di matrice terroristica perpetrati a Londra, Manchester, Parigi, Madrid, Stoccolma. Forse non è un caso se il 2018 è l'anno della serie in analisi che registra il maggior numero di casi complessivi di crimini d'odio in Europa (129.741) di cui 87.172 dovuti a motivi di razza e xenofobia, contro i 72.303 del 2016.

Non di meno, si registra un costante aumento anche nei dati relativi a crimini d'odio contro la comunità LGBTI: dai 13.000 complessivi del 2016 ai 19.924 del 2019. La terza macro categoria che registra il maggior numero di reati d'odio a livello continentale è quella contro i disabili, con numeri anche in questo caso in aumento, da 6.117 crimini registrati dalla polizia nel 2016 a 8.757 nel 2019.

               

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