Il nuovo palazzo presidenziale turco consuma 14.000 euro di elettricità al giorno, quasi 5 milioni in un anno. Le vetrate dell'edificio sono costate 242 milioni di euro e sono stati importati marmi dall'Italia pagati a 3.000 euro al metro quadro
Sono ormai passati sette mesi da quando, lo scorso ottobre, è stato inaugurato il nuovo palazzo presidenziale di Recep Tayyip Erdogan ad Ankara, ma non si arresta la polemica sui costi esorbitanti dell'edificio, degno di un sultano. Costato 615 milioni di dollari (circa 570 milioni di euro), ora a far discutere è la quantità di energia elettrica che consuma. Scrive infatti il quotidiano Zaman che l'ultima bolletta, relativa a tre mesi, era da 3,6 milioni di lire turche, pari a 1,25 milioni di euro.
Secondo i documenti visionati da Zaman, tra il 18 dicembre 2014 e il 18 marzo 2015 il costo giornaliero dell'elettricità consumata dal 'Palazzo Bianco', come è chiamato l'edificio, è di 40.000 lire turche (quasi 14.000 euro) e quindi quello annuale dovrebbe superare i 14 milioni di lire (quasi 5 milioni di euro).
Il palazzo è in effetti una vera e propria reggia di 1.150 stanze e i costi per la sua realizzazione sono stati esorbitanti. Secondo l'Associazione degli architetti di Ankara, solo le vetrate, importate dagli Stati Uniti, hanno avuto un costo di 701 milioni di lire turche (242 milioni di euro). La stessa Associazione ha di recente rivelato che per la realizzazione di una spa all'interno della residenza di 250 stanze che è ancora in costruzione nei pressi del palazzo sono stati importati marmi dall'Italia pagati a 3.000 euro al metro quadro.
