La band: "Speriamo che Beppe Vessicchio si negativizzi al Covid e diriga il nostro brano al Festival"
"Non siamo i Maneskin dell'anno dopo, a Sanremo : è vero che siamo l'unica band quest'anno presente al Festival e che facciamo musica rock, ma è anche vero che abbiamo il doppio della loro età ed esistiamo da qualche annetto in più...". Le Vibrazioni rifiutano l'etichetta che li vuole associare ai trionfatori della scorsa edizione, in questa loro quarta partecipazione. "Capiamo che questo riferimento possa apparire inevitabile ma per noi non ha molto senso, è quanto meno riduttivo, sia per noi che per i Maneskin".
"Questo ritorno al 'Festival di Sanremo' rappresenta per la nostra band un buon auspicio, vuol dire ricominciare da un nuovo punto di partenza dopo questi due anni di stop, pur con tutte le note dolenti del caso". Fra cui, la positività al Covid del maestro Beppe Vessicchio che dovrà (o dovrebbe...) dirigere l'orchestra per la loro esibizione in gara. "Speriamo che si negativizzi in tempo. Lui è sempre 'positivo', è sempre 'peace and love' e per noi rappresenta una sicurezza. Se non sarà possibile, ci dirigerà un sostituto indicato dal maestro e dunque saremo comunque in buone mani".
Il brano sanremese, dal titolo 'Tantissimo', "ha un profilo psicologico - spiegano Le Vibrazioni - E' una canzone d'amore secondo un concetto non alterato; spesso si lotta con i ricordi, con le cicatrici che continuano a perseguitarci oppure le rimuoviamo, il che è peggio. Le sofferenze restano e logorano ma il nostro brano esorta a confrontarci e ad affrontare queste cicatrici prima che si trasformino in mostri da cui non ci si libera". Al Festival, giurano di "non avere aspettative particolari, anche perché il rischio è che vengano sempre deluse. L'unica nostra aspettativa è quella di esibirci al meglio sul palco: abbiamo una voglia devastante di suonare! ".
(di Enzo Bonaiuto)