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8 marzo, la leadership femminile: esiste davvero?

08 marzo 2023 | 15.30
LETTURA: 3 minuti

Un libro firmato da Chiara Galgani e Valeria Santoro racconta storie di donne imprenditrici e manager che hanno rotto il soffitto di cristallo

8 marzo, la leadership femminile: esiste davvero?

Ha ancora senso parlare di leadership femminile? O è una classificazione che rischia di essere un banale stereotipo nello stereotipo? Un libro appena uscito in libreria, "Leadership femminile, esiste davvero?", edito da FrancoAngeli, prova a dare una risposta. Valeria Santoro, che lo ha scritto insieme a Chiara Galgani, spiega perché è necessario porsi queste domande.

"Ancora oggi, nel 2023, nonostante tutti i progressi che sono stati fatti, nel mondo del lavoro sulla presenza delle donne, c'è ancora tanta difficoltà per le donne ad arrivare al vertice delle aziende, al vertice delle istituzioni".

Al centro del volume ci sono le conversazioni delle due autrici con dieci donne protagoniste della storia industriale e finanziaria del paese: Pina Amarelli, Patrizia Grieco, Albiera Antinori, Elena Goitini, Mara Panajia, Silvia Candiani, Cristina Scocchia, Antonella Mansi, Daniela Fatarella e Sara Riffeser Monti.

"Ci capita tutti i giorni di analizzare i dati di Consob, Banca d'italia, World Economic Forum e di altre associazioni che mettono sempre in evidenza quanto per le donne sia molto difficile raggiungere posizioni apicali nelle aziende o nelle istituzioni. E abbiamo deciso per questo motivo di farci raccontare da donne che invece ce l'hanno fatta, donne che hanno rotto questo soffitto di cristallo, quali sono state le leve sulle quali hanno puntato per raggiungere il loro successo, non nascondendo però le difficoltà che hanno dovuto affrontare, anche in termini proprio di questioni di genere, no? Le difficoltà del fatto di essere donne. E allora ci siamo fatte raccontare: che difficoltà avete incontrato? Come le avete superate? Chi vi ha aiutato? E devo dire che a volte le risposte sono state sorprendenti, perché molti di loro ci hanno detto che spesso sono stati gli uomini a spingerle a migliorarsi, a spingerle a fare carriera. Quindi abbiamo anche capito che non si può affrontare questo discorso della parità di genere mettendo da un lato gli uomini e dall'altro le donne. Non c'è una contrapposizione".

Parlando di leadership di donne, il pensiero va subito alla politica, con la prima donna premier a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni, e con la nomina appena arrivata del primo segretario donna del Partito Democratico, Elly Schlein.

"Oggi la premier ha detto qualcosa di importante che tra l'altro è molto importante nel nostro libro. Ha detto che vuole affidare la guida di un'importante società a partecipazione statale a una donna, quindi nominare un'amministratrice delegata, una CEO, come noi scriviamo più facilmente nei nostri titoli. Noi siamo partiti proprio da questi dati, no? Un dato allarmante è il fatto che in Italia solo il 2% degli amministratori delegati delle società quotate è donna, almeno stando agli ultimi dati".

Il tema che ricorre è quello delle quote rosa come strumento per contrastare il gender gap.

"Le quote rosa mi stanno strette perché io devo dimostrare il mio valore, quello che valgo, quello che so fare, quelle che sono le mie competenze. Tutte le donne che sono consapevoli delle loro potenzialità

rifiutano le quote rosa perché non vogliono che ci sia sulla loro figura il velo di questa corsia preferenziale. Le quote rosa non vogliono essere trattate come una minoranza, sanno di valere, sanno di potercela fare con le loro gambe. Non vogliono che qualcuno possa dire: è stata nominata lì perche c'erano le quote rosa".

Eppure le quote rosa hanno aiutato a fare una parte del percorso.

"Vediamo che le quote rosa esistono solo laddove c'è l'obbligo. Il cambiamento è stato più repentino, più forte laddove è intervenuto l'obbligo. Qual è il messaggio forte della premier oggi? Siccome non si può imporre per legge, questo lo dicono tutti, una quota rosa di executive, di amministratori delegati, il fatto che sia una scelta del governo orientarsi verso una donna vuol dire che il cambiamento ha avuto un'accelerazione".

Guarda il video su Evanews.

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