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Lecco, tre bambine uccise a coltellate. La madre confessa: "Sono stata io"

10 marzo 2014 | 10.06
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Lecco, tre bambine uccise a coltellate. La madre confessa:

Milano, 9 mar. (Adnkronos/Ign) - La solitudine per una separazione recente, le difficoltà economiche per mantenere tre bambine, la disperazione di fronte alla paura di non essere in grado di garantirle un futuro. C'è tutto questo nelle lacrime e nelle frasi intervallate da lunghe pause di Edlia Dobrushi, 37 anni, la madre che stamattina, nel suo appartamento a Lecco, ha ucciso a coltellate le sue tre figlie di 4, 11 e 13 anni.

La donna, originaria dell'Albania, è stata trovata coperta di sangue e in stato confusionale sul pianerottolo dell'abitazione e portata in ospedale, dove, interrogata dai carabinieri, ha ammesso di aver colpito a morte le bambine. Per lei l'accusa è di triplice omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. "Ero sola, non volevo che vivessero una vita di disperazione", ha raccontato ai carabinieri. Così la decisione o il raptus: "Ho afferrato un coltello" e poi la sequenza di colpi, prima di rivolgere la lama contro se stessa e tentare il suicidio.

Il delitto è avvenuto all'alba all'interno al secondo piano della piccola palazzina in corso Bergamo 87, periferia sud della città. Una casa modesta in cui la donna viveva con le sue bambine, dopo la recente separazione dal marito. Il primo a dare l'allarme, intorno ale 6.25, è stato un vicino di casa dopo aver visto la donna sul pianerottolo con gli indumenti ricoperti di sangue. "Mi ha suonato alla porta. Era ferita all'addome, era confusa. Ha detto prima curatemi e poi vi spiego. Delle bambine non ha detto nulla, ha detto solo 'non ci sono più'".

Terribile la scena che si è presentata davanti ai soccorritori e ai carabinieri: i corpi delle tre bambine erano stati adagiati sul letto matrimoniale, ma le tracce di sangue rinvenute in più punti della casa, raccontavano di "più fasi" e di più coltellate, inferte con un coltello da cucina. Le piccole sono quindi state uccise in stanze diverse dell'abitazione e sistemate sul lettone dalla 37enne che poi ha cercato di togliersi la vita colpendosi alle mani e all'addome, ma in modo non grave.

"Abbiamo trovato due coltelli, verosimilmente le armi del delitto", rivela il tenente colonnello dei carabinieri di Lecco, Rocco Italiano. Ai militari non risulta che la madre fosse in cura, mentre le lesioni che ha sul corpo "sono compatibili con il suo tentativo di suicidio". Resta da verificare se la figlia maggiore abbia tentato di difendersi.

La donna, ha detto ancore il tenente, ha reso una "confessione piena" e ha affermando "di aver fatto tutto da sola". Tutti gli indizi convergevano comunque su di lei. Escluso fin da subito il coinvolgimento del padre, ritornato recentemente in Albania.

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