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Fed: economia Usa rallenta, tassi fermi e dubbi su stretta a marzo/Adnkronos

27 gennaio 2016 | 21.17
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Janet Yellen, presidente Fed - (Xin)
Janet Yellen, presidente Fed - (Xin)

La Federal Reserve lascia i tassi fermi allo 0,25-0,50% dopo la stretta del dicembre scorso, la prima dal giugno 2006. Una scelta prevista e presa all'unanimità dal Federal Open Market Committee, il comitato monetario della Federal Reserve, che riconosce il rallentamento dell'economia Usa. Nessuna risposta sulla tempistica legata alla stretta sul costo del denaro, ma la possibilità che possa arrivare già a marzo è in leggero calo, secondo alcuni analisti.

L'andamento dell'economia, secondo l'istituto guidato da Janet Yellen, "consente solo aumenti graduali dei tassi di interesse". La politica monetaria "resta accomodante per sostenere un ulteriore miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e un ritorno dell’inflazione al 2%". Le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente migliorate, anche se la crescita economica è rallentata dalla fine dello scorso anno. Bene gli investimenti fissi e il settore immobiliare, si riducono le esportazioni nette e gli investimenti in scorte. Nessun riferimento diretto alla Cina e ai timori di un suo rallentamento che ha provocato il tonfo di Wall Street, con il peggior inizio d'anno di sempre.

L'attività economica "crescerà a ritmo moderato - secondo la Fed - e gli indicatori del mercato del lavoro continueranno a rafforzarsi. L'inflazione resterà bassa nel breve termine, in parte a causa dell’ulteriore calo dei prezzi dell’energia, ma salirà nel medio termine al 2%", una volta svaniti gli effetti transitori dei cali dei prezzi dell’energia, delle importazioni e rafforzatosi ancora il mercato del lavoro. La Fed "sta monitorando da vicino gli sviluppi economici e finanziari globali, valutando le loro implicazioni per il mercato del lavoro e l'inflazione, e per il bilanciamento dei rischi per le prospettive". Il Comitato, alla fine della due giorni di riunione, non nasconde le preoccupazioni per le prospettive di crescita - che si fanno sentire sugli indici finanziari di Wall Street in ribasso dopo la nota della Fed - mentre resta il dubbio su quando ci sarà una nuova stretta monetaria.

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