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L'edilizia resta in profonda crisi: 96mila posti persi e produzione giù del 5,8%

27 aprile 2015 | 12.05
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La denuncia di Confartigianato: "E’ ancora notte fonda per le imprese italiane del settore costruzioni". La situazione delle costruzioni nel nostro Paese rimane decisamente peggiore rispetto al resto d'Europa. Buzzetti (Ance) rilancia: "si intravede l'alba, facciamo luce piena"

INFOPHOTO - INFOPHOTO
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E’ ancora notte fonda per le imprese italiane del settore costruzioni. A febbraio 2015 il valore della produzione è sceso dell’1,3% rispetto a gennaio. Una tendenza negativa simile a quella registrata in Europa, con una flessione dell’1,8% nell'Eurozona e dell’1,2% nell'Ue a 28. Ma, valutata su base annua, la situazione delle costruzioni nel nostro Paese rimane decisamente peggiore rispetto all’Europa: negli ultimi 12 mesi (marzo 2014-febbraio 2015) la produzione del settore in Italia è calata del 5,8% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nello stesso periodo, invece, l’Europa mostra un aumento dell'1,6% e nell’Eurozona l’attività delle imprese edili è stabile, con un incremento dello 0,4%. In Italia, tra marzo 2014 e febbraio 2015, la produzione delle costruzioni è inferiore del 42,5% rispetto al picco pre-crisi del periodo settembre 2007- agosto 2008.

In questo scenario, comunque, il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, intervistato dall'Adnkronos, rilancia: "Per l'edilizia è ancora notte fonda ma possiamo dire che comincia a intravvedersi il chiarore dell'alba. E, ora, bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo perché si faccia luce piena" per rilanciare il settore, come motore della ripresa dell'economia.

In Italia, sempre secondo l'analisi di Confartigianato, sono decisamente negative anche le condizioni dell’occupazione: nel 2014 le costruzioni hanno perso 96.000 posti di lavoro (-6,2%) e hanno toccato il minimo storico di 1.454.000 occupati. Un dato in controtendenza rispetto al trend dell’occupazione complessiva che, a fine 2014, segna un incremento di 131.600 unità, al quale ha contribuito l’aumento dell’1,5% di occupati nel manifatturiero e la crescita dello 0,9% di posti di lavoro nei servizi.

Negativo il bilancio anche per le 536.814 imprese artigiane che operano nelle costruzioni, pari al 38,8% del totale dell’aziende artigiane, che danno lavoro a 835.963 addetti. Nell'ultimo anno sono diminuite del 2,8%, con una perdita di 5.646 imprese.

“Nonostante i segnali apparentemente positivi dei dati sui mutui casa – sostiene il Presidente di Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli - il comparto dell’edilizia versa ancora in una situazione di profonda crisi. Siamo di fronte ad una rinegoziazione dei tassi d’interesse che rendono i mutui più sostenibili per chi già li possiede, ma resta il nodo del mercato immobiliare dell’invenduto che ancora non accenna a sbloccarsi”.

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