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L'editore Rubbettino, 'Dopo 50 anni ci attendono nuove sfide e nuove imprese'

06 dicembre 2022 | 11.26
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Intervista all'Adnkronos di Florindo Rubbettino, presidente della casa editrice di Soveria Mannelli

(Crediti Rubbettino editore)
(Crediti Rubbettino editore)

Nuove sfide attendono Rubbettino, casa editrice nata mezzo secolo fa a Soveria Mannelli, un paese della Sila Piccola in provincia di Catanzaro, che oggi rappresenta un solido punto di riferimento in particolare per la saggistica a livello nazionale. Il traguardo dei cinquant'anni di attività viene celebrato con una 'grande opera', la "Storia d'Italia" in quattro volumi, curata da alcuni dei più autorevoli specialisti del Risorgimento e della Repubblica. La nuova impresa editoriale verrà presentata in anteprima nazionale durante "Più libri più liberi", la fiera nazionale della piccola e media editoria, mercoledì 7 dicembre, alle ore 15, nella Sala Elettra della Nuvola all'Eur di Roma.

La "grande opera" è articolata secondo una scansione tematica e temporale: 1) Risorgimento: costituzione e indipendenza nazionale (1815-1849 / 1849-1866) di Roberto Balzani e Carlo M. Fiorentino; 2) Patria, rappresentanza politica e mutamento sociale (1866 - 1887 / 1887 - 1903) di Andrea Ciampani e Sandro Rogari; 3) Nazione e Stato, Stato e Nazione (1903 - 1924 / 1925 - 1946) di Gerardo Nicolosi e Giuseppe Parlato; 4) Democrazia repubblicana (1949-1969 / 1970 - 1994) di Andrea Ciampani e Giovanni Orsina.

Il primo dei quattro volumi è stato appena pubblicato, gli altri verranno pubblicati entro il 2024. La direzione scientifica è affidata ad Andrea Ciampani, professore ordinario di Storia contemporanea presso la Lumsa di Roma mentre il coordinamento editoriale è a cura di Maurizio Serio, professore associato di Storia delle dottrine politiche presso l'Università degli studi 'Guglielmo Marconi' di Roma.

"Cinquant'anni sono un traguardo di sicuro ambizioso per un mondo magmatico quale quello dell'editoria contemporanea - dichiara Florindo Rubbettino, presidente della casa editrice, in un'intervista all'Adnkronos - Sono stati cinquant'anni durante i quali siamo riusciti a mantenere la nostra autonomia, aspetto non certamente secondario specie per chi come noi ha fatto della libertà, del liberalismo e del pluralismo i propri vessilli. Sono stati cinquant'anni in cui la casa editrice è cresciuta notevolmente, riuscendo a ritagliarsi uno spazio considerevole all'interno del panorama editoriale nazionale che, come accade con l'industria editoriale degli altri Paesi occidentali, è sostanzialmente dominato da pochi attori che controllano talvolta l'intera filiera".

Rubbettino è diventata anche una delle principali case editrici operanti nel Sud. "Fare editoria nel Mezzogiorno d'Italia - spiega Florindo Rubbettino - significa costruire ponti quotidiani, dal Mezzogiorno verso altri territori, dal Mezzogiorno verso lo stesso Mezzogiorno. Il Mezzogiorno infatti non è come spesso si crede una realtà omogenea ma è una macro-area composita in cui aree di sviluppo industriale coesistono con aree di arretratezza sociale e culturale e aree caratterizzate da società di tipo post-industriale. La Calabria che è la regione dove operiamo è a sua volta una regione che presenta molte aree di arretratezza".

"Essere un editore che opera in quest'area d'Italia - sottolinea il presidente Florindo Rubbettino - significa, da un lato lavorare come tutti gli editori (dare voce ad autori e idee e cercare di entrare all’interno del dibattito pubblico), dall’altro però significa anche entrare in una relazione dialettica con il proprio territorio, indagarne le fragilità e cogliere i segnali a volte sorprendenti di vitalità (culturale, economica, sociale). Si deve essere consapevoli che il proprio territorio non è solo qualcosa a cui si offre un contributo ma si riceve anche molto. Si deve evitare di cadere in quella che definire 'sindrome del missionario principiante'. Un missionario all'inizio della propria carriera pensa di lavorare per rendere migliore la terra di missione, con il tempo si accorge invece che quello che sente di poter offrire è compensato da quello che riceve e che quello che riceve può diventare a sua volta energia necessaria per lavorare e operare".

"È quello che facciamo noi con il Sud, ma anche con altre aree fragili (si pensi alle aree interne e montane di tutto il paese) - evidenzia l'editore Florindo Rubbettino - Abbiamo voluto ascoltare la voce di suoi autori spesso trascurati dai grandi circuiti, abbiamo dato voce e fiato alla sua storia, abbiamo ascoltato i problemi più profondi e abbiamo cercato di fornire strumenti per conoscerli meglio e affrontarli".

Quanto ai futuri traguardi e ai possibili nuovi obiettivi, Florindo Rubbettino illustra: "Siamo convinti che un editore sia non solo un 'fabbricante di libri' ma un produttore di contenuti. Abbiamo accolto sin dall'inizio la sfida dell'editoria digitale ma pensiamo che il limite sia posto un po' più avanti. In un mondo in cui la multimedialità è sempre più presente e pervasiva, chi produce contenuti deve imparare a sfruttare nuovi linguaggi, nuovi strumenti. Ecco, credo che il nostro obiettivo e la nostra sfida debbano essere proprio questo".

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