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Lefebvriani all'attacco: "Digiuno contro il Sinodo"

30 ottobre 2019 | 13.14
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Don Davide Pagliarani: "In Amazzonia spettacoli esecrabili, attaccata santità del sacerdozio cattolico"

Foto Ipa/Fotogramma - FOTOGRAMMA
Foto Ipa/Fotogramma - FOTOGRAMMA

I Lefebvriani all'attacco del Sinodo. Il Superiore generale, don Davide Pagliarani, in una lettera ai membri della Fraternità datata 29 ottobre, denuncia senza mezzi termini le decisioni prese dal Sinodo dei Vescovi con il documento finale e invita a fare una giornata di digiuno il 9 novembre. L'indomani 10 messe di riparazione. Invito esteso a tutti i "cattolici che amano la Chiesa".

"Cari membri della Fraternità, - scrive don Pagliarani - il recente sinodo dell'Amazzonia è stato teatro di spettacoli esecrabili in cui l'abominazione di riti idolatrici è entrata nel santuario di Dio in modo inedito e impensabile. Dal canto suo, il documento finale di questa assemblea turbolenta attacca la santità del sacerdozio cattolico, spingendo all'abolizione del celibato ecclesiastico e al diaconato femminile. In verità, i germi dell'apostasia, che il nostro venerato fondatore, mons. Marcel Lefebvre, aveva sin da subito visto all'opera nel Concilio, continuano a portare i loro frutti con una efficacia rinnovata. In nome dell'inculturazione, degli elementi pagani s'integrano sempre di più nel culto divino e si constata, ancora una volta, come la liturgia del Vaticano II vi si presti perfettamente".

Di fronte "a tale situazione, - scrive don Pagliarani - noi chiamiamo tutti i membri della Fraternità ed i terziari ad una giornata di preghiera e di penitenza riparatrice, perché non possiamo rimanere indifferenti davanti a simili assalti contro la santità della Chiesa nostra Madre. Chiediamo che sia osservato il digiuno in tutte le nostre case sabato 9 novembre prossimo. Invitiamo tutti i fedeli a fare altrettanto ed incoraggiamo i bambini ad offrire preghiere e sacrifici. Domenica 10 novembre ogni sacerdote della Fraternità offrirà una messa di riparazione, e in ogni cappella saranno cantate, o recitate, le litanie dei Santi, tratte dalla liturgia delle Rogazioni, per chiedere a Dio di proteggere la sua Chiesa e di risparmiarle i castighi che simili atti non possono mancare di attirare. Invitiamo caldamente tutti i sacerdoti amici e tutti i cattolici che amano la Chiesa a fare altrettanto. Ne va dell'onore della Chiesa romana, fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, che non è una fiera idolatra e panteista".

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