Si sarebbe arenata la trattativa tra centrodestra e M5S per la formazione di un possibile governo. Fonti parlamentari del centrodestra accusano i Cinquestelle di non rispettare i patti, ovvero l'accordo secondo il quale chi prendeva una presidenza di Camera o Senato, non poteva accampare pretese sui 'vice' dello stesso ramo del Parlamento. I grillini invece, secondo le stesse fonti, avrebbero chiesto per sé anche alcune vicepresidenze. Da qui l'impasse nella formazione del nuovo esecutivo. Eppure l'ipotesi di un accordo Carroccio-M5S - i partiti che hanno trionfato alle ultime elezioni politiche - non sembra così improbabile. Ma quali sono i punti programatici intorno a cui potrebbe costruirsi quest'alleanza?
Entrambi sono considerati forze euroscettiche nonché anti-establishment, pronte - come ribadito più volte dai loro leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio - a cancellare alcune delle principali riforme dei precedenti governi. A partire dalla Legge Fornero, che secondo il M5S andrebbe superata con l'introduzione di flessibilità in uscita come 'Quota 100' e 'Quota 41' mentre per la Lega andrebbe cancellata e sostituita da una "nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile". Altra legge nel mirino di entrambi i partiti è la Buona Scuola, con il Carroccio che punta all'"abolizione di anomalie e storture della legge" ed il M5S che intende realizzare un "piano assunzioni razionale in base al fabbisogno delle scuole" e abolire il "precariato".
Pentastellati e leghisti sembrano concordare anche sui vaccini: sia Di Maio che Salvini, infatti, si sono schierati contro l'obbligatorietà dei 10 vaccini imposto dalla legge Lorenzin preferendo lasciare libertà di azione alle famiglie. Altro tema su cui le due formazioni politiche potrebbero stabilire un dialogo post voto è quello dell'Europa e dei suoi regolamenti. Mentre il programma elettorale del centrodestra ha un capitolo apposito intitolato 'Meno vincoli dall'Europa' - che prevede, tra le altre cose, "No alle politiche di austerità", "Meno burocrazia" e "Revisione dei trattati europei" - l'argomento Europa non risulta tra i 20 punti del programma M5S. Tuttavia Di Maio ha espresso l'intenzione di "contare" e sedersi ai tavoli europei per cambiare le regole escludendo però l'ipotesi di uscire dall'euro.
Linea simile anche per quanto riguarda gli aiuti alle famiglie, con i pentastellati che auspicano l'"applicazione del modello francese" basato su rimborsi per asilo nido e baby sitter e la Lega che propone un "piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e consistenti assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli". Al contrario, le posizioni di Carroccio e M5S appaiono distanti sulle misure fiscali da attuare. Mentre la Lega insiste con un'unica aliquota fiscale, la cosiddetta 'Flat tax', e l'introduzione del "principio del divieto di tassazione in assenza di reddito", il M5S punta ad una riforma fiscale basata su "riduzione delle aliquote Irpef", "niente tasse per redditi fino a 10mila euro" e "riduzione del cuneo fiscale".
Per quanto riguarda il lavoro, invece, vi è stata una cauta apertura di Salvini verso il reddito di cittadinanza, cardine del programma M5S, che si è detto favorevole ad "uno strumento per reintrodurre nel mondo del lavoro chi oggi ne è uscito". Sul fronte immigrazione, invece, il Carroccio prevede una linea dura, con il "blocco degli sbarchi" ed il "rimpatrio di tutti i clandestini" mentre i Cinquestelle sembrano voler adottare misure più soft, puntando ad una "cooperazione internazionale finalizzata anche alla stipula di trattati per i rimpatri" e a "10.000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no".