L'obiettivo per il patrimonio edilizio italiano? Puntare a raggiungere "energia quasi zero" mettendo in campo nuove politiche. Lo sottolinea Legambiente, tracciando un quadro della situazione attuale in occasione della presentazione del quarto rapporto congiunto "Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio" che vede insieme l'associazione ambientalista, Feneal Uil, Filca Cisl e Cgil Fillea.
"Il patrimonio italiano è stato largamente costruito nel dopoguerra con una serie di problemi dal punto di vista statico ed energetico su cui bisogna intervenire - spiega all'Adnkronos Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - Quello che è stato fatto in questi anni è importante perché grazie alle detrazioni fiscali si è potuto intervenire su circa 9 milioni di alloggi che però sono una piccola parte degli alloggi in Italia e sostanzialmente si è intervenuti per facilitare ristrutturazioni interne, mentre gi obiettivi statici ed energetici sono stati risolti solo in piccola parte".
Oggi la sfida "è quella di intervenire sui condomini dove vivono 20 milioni di italiani, larga parte dei quali costruita prima degli anni '70 e quindi prima che ci fosse in Italia una legge sulla sicurezza statica e sulla prestazione energetica. Per questi 20 milioni di cittadini oggi - aggiunge Zanchini - è quasi impossibile avere delle certezze sulle prestazioni del proprio edificio ed è qui che bisogna intervenire. Serve un cambio, perché le detrazioni fiscali non funzionano sui condomini, sono quindi necessarie nuove politiche".
Il modello potrebbe venire dall'Olanda, dove è in corso "un progetto che ha l'obiettivo di riqualificare 100mila alloggi l'anno con obiettivi di energia quasi zero, da raggiungere attraverso isolamento termico e uso di fonti rinnovabili per azzerare la bolletta delle famiglie. Questa è la direzione in cui deve andare l'Italia, anche per creare lavoro".
