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Legge elettorale, a che punto siamo?

28 maggio 2017 | 09.23
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di Fabiano De Micheli

Settimana cruciale per la legge elettorale. Matteo Renzi ha intenzione di avere contatti con tutti i partiti, per avere maggiore chiarezza, entro martedì 30 maggio, giorno della Direzione Pd al cui ordine del giorno è prevista anche la discussione sul sistema di voto.

Rosatellum e sistema tedesco, il confronto

"Se non ci sono stravolgimenti, noi andiamo avanti con il Rosatellum" ha detto nei giorni scorsi, anche perché "la legge o si fa entro luglio o non si fa più", è il ragionamento che il segretario dem ha fatto ai suoi, considerando navetta Camera-Senato e tempi tecnici. Altrimenti, se non passa, "non passa più nulla, non si fa in tempo".

FORZA ITALIA - Silvio Berlusconi attende la Direzione del Partito democratico. Per ora ci sarebbero stati solo contatti telefonici tra Renzi e il leader di Forza Italia che resta diffidente e attende segnali concreti dall'intervento del segretario alla Direzione. Ma intanto Fi ha presentato solo 4 emendamenti al Rosatellum per trasformarlo in un 'tedesco vero'.

Insomma, ha detto anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, "un'accelerazione nella discussione in merito alla nuova legge elettorale" c'è stata e, in Commissione Affari costituzionali alla Camera, si lavora "per trasformare il Rosatellum in un modello tedesco, che garantisca rappresentanza e governabilità".

ALFANIANI - A Montecitorio in molti raccontano che l'accordo Fi-Dem è a portata di mano. Ma la fase è delicata e resta l'incognita del Senato, dove i numeri sono ballerini e i 'piccoli' sono pronti a dare battaglia, a cominciare dagli alfaniani.

In tanti temono le forche caudine senatoriali, qualora la riforma elettorale targata Pd-Fi dovesse ottenere il via libera alla Camera. Anche per questo si cerca di tirare nell'accordo anche i grillini.

M5S - Il Movimento 5 Stelle, proprio dal blog di Beppe Grillo, ha chiesto ai suoi iscritti di esprimersi "su questo delicato e importante passaggio": "Siete favorevoli all'approvazione di un sistema elettorale di impianto tedesco che sia rispettoso della Costituzione, eventualmente con l'introduzione di correttivi di governabilità costituzionalmente legittimi?". Una consultazione online che si è chiusa ieri alle 19 su Rousseau.

E oggi i pentastellati risponderanno alla richiesta di incontro in Parlamento fatta dal Partito democratico, "consapevoli della necessità di una nuova legge elettorale per il Paese e della necessità di sciogliere rapidamente queste Camere elette con una legge incostituzionale e che ha prodotto maggioranze che troppi danni hanno già fatto al Paese". Dunque, "pensiamo di dover continuare a offrire la nostra disponibilità al confronto, sempre che ci si muova all’interno di proposte in armonia con la Costituzione".

ALTERNATIVA LIBERA - Secondo il portavoce Massimo Artini, Renzi, Berlusconi e Grillo, "si mettono d'accordo per andare al voto e alzano lo sbarramento per tagliare fuori tutte quelle forze politiche che da sempre portano un contributo positivo al Parlamento".

Parlando della soglia di sbarramento al 5% sulla composizione del prossimo parlamento, "i tre leader vogliono di fatto azzerare la pluralità e la rappresentanza politica". Per questo, "ci opponiamo con forza a questo disegno perché a decidere devono essere sempre e solo i cittadini con il loro singolo voto".

ALTERNATIVA POPOLARE - Tornando agli alfaniani, Alternativa popolare ha presentato 41 emendamenti, due dei quali puntano a stoppare del tutto il testo base del Rosatellum sulla legge elettorale, adottato in commissione Affari costituzionali della Camera.

Il primo (proposta Lupi-Misuraca) interviene sull'Italicum prevedendo la possibilità di coalizioni, sbarramento al 3 per cento ed estensione del sistema al Senato. Il secondo propone l'adozione del sistema tedesco, ma con la possibilità di formare coalizioni con premio di maggioranza per chi supera il 40%.

ALA-SCELTA CIVICA - Denis Verdini ed Enrico Zanetti insistono sul Rosatellum, proponendo 15 correttivi: introduzione delle coalizioni a livello nazionale nel proporzionale, soglie di sbarramento differenziate, premio di governabilità. E ancora: schede elettorali più chiare, correttivi alle 'quote di genere', norme tecniche per rendere meno complessa la presentazione delle liste.

Questi, in sintesi, i contenuti dei 15 emendamenti che ricalcano la pdl ufficiale di riforma dell'Italicum depositata in Parlamento e messa a punto da verdiniani e zanettiani, a firma Parisi-Abrignani.

LEGA - E il partito di Matteo Salvini? "A noi basta andare a votare" ha quanto affermato Luca Zaia, presidente del Veneto ed esponente della Lega Nord. "In base a cosa ne verrà fuori - ha aggiunto - il segretario del partito deciderà se correre da soli o con chi; in base alla prospettiva e alle proiezioni il partito deciderà come posizionarsi".

Del resto per il leader leghista Salvini, se Renzi e Berlusconi trovano una soluzione veloce "noi siamo pronti a votargliela. Se fanno in fretta siamo contenti, se si baciano e si abbracciano siamo felici; basta che gli italiani votino. Facciano quello che vogliono purché si torni al voto".

QUANDO? - A Montecitorio molti parlamentari scommettono, in caso di accordo sulla legge elettorale, su un voto ai primi di ottobre piuttosto che al 24 settembre, per motivi tecnici. Bisognerà poi capire cosa farà il Colle e vedere se le convergenze siano reali o un bluff.

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