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Legge elettorale, Renzi: "Fallimento impressionante, colpa di Grillo"

09 giugno 2017 | 10.00
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Matteo Renzi (Fermo immagine)
Matteo Renzi (Fermo immagine)

"Ieri alla Camera c'è stato un fallimento davvero impressionante sulla proposta di riforma elettorale condivisa" da 4 partiti. Lo ha detto Matteo Renzi in diretta Facebook.

"I cinque stelle sono semplicemente inaffidabili per definizione. Sono inaffidabili come successo già su una dozzina di provvedimenti'', ha poi aggiunto l'ex premier sottolineando che proprio "i 5 Stelle sono i responsabili del fallimento della legge elettorale. Hanno approvato un emendamento", quello Biancofiore, ''respinto in Commissione. Chi ha preso in giro gli italiani, ha un nome e cognome, si chiama Beppe Grillo". Ma noi "non accetteremo provocazioni. Non faremo falli di reazione".

"La soglia di sbarramento non mi hai mai tolto il sonno. Una legge c'è, con soglia al 3 e all'8%. La legge c'è, ha bisogno di alcuni accorgimenti tecnici, secondo l'opinione dei più. Noi dobbiamo fare tutto, tranne che un errore: il fallo di reazione. Non metteremo il dito negli occhi di nessuno. Se ci sono le condizioni per fare una bella legge elettorale con Fi e M5S lo vedremo nei prossimi giorni. Ma non sono particolarmente ottimista'', ha detto ancora Renzi.

Quanto al governo Gentiloni "avanti tutta". "Pieno sostegno a questo esecutivo, che in queste ore sta lavorando alle questioni del Paese. Su questo, non accettiamo provocazioni. Nessuno di noi vuole un decreto'' sulla legge elettorale, ha assicurato l'ex premier.

Di Maio: "Guai a chi osa incolpare M5S" - "Sono profondamente rammaricato per come sia andata a finire la storia di questa legge elettorale. Avevamo accolto l'appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ovvero di approvare al più presto una legge elettorale. Ci abbiamo lavorato un mese e mezzo e il MoVimento 5 Stelle è stato disponibile a sedersi al tavolo con forze politiche che ha sempre combattuto", scrive Luigi Di Maio in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. "Quello che è successo ieri alla Camera - spiega l'esponente M5S - è vergognoso e guai a chi osa incolpare il MoVimento 5 Stelle di quanto accaduto. Il Partito Democratico accusa noi di aver votato un emendamento che già sapevano avremmo votato. Il punto è un altro: loro alla Camera contano 282 deputati e per fermare la proposta che abbiamo votato sarebbero bastati 264 voti. Quindi il problema sono i franchi tiratori di un partito allo sbando, che per nascondersi dà a noi degli irresponsabili". "In realtà loro temevano di andare sotto alla Camera sulle preferenze, altro nodo da sciogliere e sul quale già avevamo espresso la nostra intenzione di voto. Far saltare una legge elettorale sulla decisione se estenderla o no al Trentino Alto Adige è solo una scusa", conclude il vicepresidente della Camera.

Alfano: "Abbiamo vinto noi" - "Quello di ieri è stato il clamoroso fallimento di un'intesa basata su quattro convenienze che appena non si sono incastrate a perfezione è affondato". Lo ha detto il leader Di Ap Angelino Alfano nella conferenza stampa nella sede del partito. La fine dell'"inciucellum' significa "che abbiamo vinto noi. Ma come esiste un contegno nella sconfitta, ne esiste uno nella vittoria: non infieriamo, ma guardiamo all'interesse del Paese". "Da oggi - ha proseguito - ragioniamo esclusivamente come maggioranza di governo e al Pd sulla legge elettorale diciamo: si riparta dalla maggioranza di governo (che è l'unica che ha prodotto una legge elettorale, l'Italicum)". "Se non si vuole ripartire da lì -ha sottolineato- ce ne faremo una ragione: le due leggi ci sono già, l'Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato. Di certo c'è che noi siamo pronti a valutare tutte le proposte in commissione, a condizione che abbiano i presupposti di garanzia per la rappresentanza e la governabilità".

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