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L’emergenza Covid spinge l’interesse dei consumatori italiani per l’ibrido

27 aprile 2021 | 23.21
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L’emergenza Covid spinge l’interesse dei consumatori italiani per l’ibrido

L’incertezza economica indotta dall’emergenza sanitaria ha avuto un impatto significativo sulle abitudini degli italiani in ambito automotive. L’interesse per la mobilità sostenibile in Italia resta elevato, ma il 54% dei consumatori preferisce oggi i modelli PHEV, mentre cala l’entusiasmo per l’elettrico (7% vs 12% nel 2020) e dopo anni di contrazione si torna a registrare un moderato interesse verso i tradizionali modelli a benzina e Diesel (31% vs 29% nel 2020). È questo il quadro che emerge dall'annuale Global Automotive Consumer Study 2021 di Deloitte, che coinvolge oltre 24.000 consumatori distribuiti fra 23 paesi nel mondo e che in questa edizione si è posta l’obiettivo di esplorare quali nuovi scenari di mercato potranno emergere dal contesto socioeconomico post-pandemia. Fra le principali motivazioni indicate dai consumatori italiani per passare all’elettrico, oltre alla sensibilità ambientale, dominano soprattutto i fattori di carattere economico: anzitutto la prospettiva di risparmiare sui costi di alimentazione del veicolo, ma anche la possibilità di usufruire di incentivi e agevolazioni economiche e minori costi di manutenzione. A frenare la diffusione dei modelli elettrici in Italia sono invece soprattutto due fattori: la mancanza di infrastrutture di ricarica (29%), seguita dalle preoccupazioni per l’autonomia delle batterie (27%). Il fattore prezzo rimane un driver di scelta determinante considerato che il 73% degli italiani non sarebbe disposto a spendere più di 30.000 euro per un EV. Diversamente dalla media globale, gli italiani rivelano uno spiccato interesse anche per le stazioni di ricarica pubbliche (46%), a conferma della necessità di nuovi investimenti per potenziare l’infrastruttura nazionale. In Italia il 71% dei consumatori si dice favorevole all’idea di veicoli sempre più connessi, segnando una netta differenza rispetto agli altri mercati occidentali come Stati Uniti (da 46% a 44%), UK (da 49% a 37%), Francia (da 42% a 36%) e Germania (da 36% a 33%). Inoltre meno di un italiano su due si dichiara preoccupato all’idea di potenziali attacchi informatici tali da mettere a rischio la sicurezza del veicolo e dei suoi passeggeri, la percentuale più bassa a livello mondiale. Ancora una volta il prezzo rimane però una discriminante fondamentale: solo una quota minoritaria di rispondenti sarebbe disposta a pagare un premium price (400€ o superiore) per usufruire di tecnologie avanzate per l’autonomia (45%), la sicurezza (38%) o la connettività (28%) del veicolo, percepite sempre meno come optional e sempre più come standard a bordo dei nuovi modelli. Sia in Italia che all’estero, le tecnologie più apprezzate sono quelle relative alla sicurezza del veicolo, come i sistemi automatici per le frenate di emergenza (83%), gli avvisi di scostamento dalla corsia di marcia (66%) e i rilevatori di punti ciechi della visuale (66%). Nonostante l'accelerazione nello sviluppo dei canali di vendita online indotta dall’emergenza sanitaria, lo studio Deloitte rivela che per quasi 8 italiani su 10 il ruolo delle concessionarie continuerà ad essere centrale, mentre solo il 14% sceglierebbe di acquistare un’auto online. Due terzi degli italiani hanno dichiarato di riporre il maggior grado di fiducia nella concessionaria specializzata per la vendita (40%) o la manutenzione (27%) del veicolo. Meno di un quinto (17%) ha invece citato la relazione diretta con il brand o la Casa produttrice. Infine, il nuovo scenario post-Covid ha influenzato le prospettive e le intenzioni di investimento future: in Italia circa un terzo dei rispondenti rimanderà l’acquisto del veicolo a tempi di maggiore sicurezza economica, mentre questo dato risulta sensibilmente più basso negli altri mercati europei dove prevale maggiore ottimismo (UK 20%, Francia 17%, Germania 14%). Quasi un italiano su due afferma che si orienterà su un modello più economico di quanto previsto in origine. Inoltre il 60% degli intervistati dichiara di aver speso almeno un’ora per raccogliere informazioni e confrontare le diverse soluzioni di finanziamento del veicolo. L’importanza del prezzo è confermata dal fatto che la quasi totalità degli italiani sarebbe interessata ad un servizio di manutenzione in cui il veicolo viene prelevato direttamente a domicilio o presso il luogo di lavoro ma, nella maggior parte dei casi, soltanto a condizione che il servizio sia gratuito. Infine la flessibilità dei servizi in abbonamento rimane strettamente legata alla convenienza economica: quasi il 40% si aspetta di poterne usufruire in modo gratuito (27%) o addirittura tramite uno sconto (12%) rispetto all’acquisto di un veicolo di proprietà.

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