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Energia: Avvenia, consumi in calo ma bollette più salate, +2,9% ad aprile

10 aprile 2017 | 09.57
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Energia: Avvenia, consumi in calo ma bollette più salate, +2,9% ad aprile

"L'energia costa troppo: consumiamo meno ma paghiamo di più". Così gli analisti di Avvenia (www.avvenia.com) sintetizzano la situazione energetica italiana, calcolando che ogni anno in Italia il costo dell'energia (elettricità, gas, benzina e diesel) aumenta del 12% rispetto all'anno precedente: una tassa da 68 miliardi di euro che ogni anno esce dalle tasche degli italiani ed entra in quelle dei produttori di combustibili fossili, aggravando la bilancia commerciale.

Ed ora, dopo l'aumento del 4,7% del costo del gas a gennaio, ancora una stangata per le famiglie italiane: ad aprile aumentano i costi della bolletta della luce (+2,9%). "Si tratta di cifre consistenti. Il giro d'affari del comparto energetico vale circa il 20% del Pil e l'indotto dà lavoro ad oltre mezzo milione di persone" spiega l'ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia.

Secondo quanto osserva Giorgio Mottironi, Chief Strategic Officer di Avvenia (www.avvenia.com), non solo gli italiani pagano troppo, ma pagano anche più degli altri: il 18% in più rispetto alla media europea. Come è possibile? "Innanzi tutto a causa della nostra dipendenza dai combustibili fossili che è molto elevata: l'84% contro una media del 52%. E perfino ci tassiamo per mantenere questa dipendenza" risponde Giorgio Mottironi.

Secondo un'indagine Ocse i sussidi alle fonti fossili sotto forma di esenzioni fiscali e agevolazioni ammontano in Italia ad oltre 2 miliardi di euro annui, ma le stime dell'Fmi fanno salire la cifra a 5,3 miliardi di euro. E, se si calcolassero anche i danni prodotti dai combustibili fossili all'ambiente e alla salute, secondo Avvenia si arriverebbe ad un aggravio pari a 50 miliardi di euro.

"Un secondo motivo per il caro bolletta -prosegue il Chief Strategic Officer di Avvenia- è il prezzo del gas naturale che, a seconda delle diverse fasce di consumo, è dal 25% al 36% più alto della media europea. Con la sola eliminazione di questo divario il risparmio ammonterebbe a 5 miliardi di euro l'anno, pari mediamente a circa 350 euro per ogni famiglia".

"E poi ancora, terzo motivo, bisogna considerare gli incentivi alle fonti rinnovabili che nell'ultimo decennio hanno pesato per circa un terzo dell'aumento del prezzo del chilowattora elettrico di una famiglia" conclude Giorgio Mottironi. Insomma il futuro dell'energia è sempre più "white" e non solo in Italia, ma a livello mondiale. Solo nell'ultimo anno la white economy ha catalizzato investimenti in tutto il mondo per oltre 400 miliardi di dollari, più della generazione elettrica da fonti fossili e delle energie rinnovabili.

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