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Leonardo Del Vecchio entra nel gruppo Ieo-Monzino

18 dicembre 2017 | 20.03
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Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio entra fra i soci del gruppo Ieo-Monzino, che gestisce i due Irccs Istituto europeo di oncologia e Centro cardiologico Monzino di Milano, con una quota di circa il 18,5%. E diventa anche membro del Consiglio di amministrazione. E' quanto emerso oggi dall'assemblea dei soci.

L'interesse dell'imprenditore milanese all'ingresso nel gruppo Ieo-Monzino, anticipato settimane fa dall'AdnKronos Salute, si è concretizzato con una mossa 'a sorpresa', rispetto a quanto inizialmente prospettato. Il patron di Luxottica entra nella compagine societaria attraverso la neonata Fondazione Del Vecchio, un ente no profit che fa capo a Delfin, la finanziaria di famiglia. Gran parte delle quote ora nelle mani di Del Vecchio arriva da Unicredit che resta nel gruppo Ieo-Monzino con una quota simbolica. Le altre quote in possesso della Fondazione Del Vecchio arrivano da Rcs, che ha ceduto il suo intero pacchetto (5,08% circa). La Fondazione è nata con una dotazione iniziale di circa 300 milioni di euro e sarà alimentata a vita con una percentuale degli utili di Delfin, con lo scopo di investire in progetti 'charity' e di sostegno, come in questo caso, alla ricerca. Da fonti vicine a Delfin l'AdnKronos Salute apprende infatti che lo spirito che ha guidato l'ingresso in Ieo-Monzino sarebbe quello di preservarne l'indipendenza della ricerca, valorizzando l'eredità culturale dell'oncologo Umberto Veronesi e garantendo serenità e autonomia alla struttura.

L'aumento dei membri del Cda da 21 a 22, con l'ingresso di Del Vecchio, è stato deciso oggi dall'assemblea dei soci Ieo-Monzino, che a quanto si apprende ha votato anche due modifiche dello Statuto: la prima - approvata dal 73% circa, contrari Bpm, Pirelli e Unicredit - sancisce il diritto di prelazione dei soci esistenti sulle altre quote; e l'altra - approvata da circa il 70% - introduce un tetto del 30% alle quote massime raggiungibili da ciascun socio.

Sempre a quanto si apprende, della partecipazione pari al 13,44% che Unicredit deteneva nel gruppo Ieo-Monzino la banca ha donato alla Fondazione Del Vecchio l'1% e conferito la restante percentuale all'ente, scendendo allo 0,06%. Interpellata, Unicredit non fornisce dettagli sull'operazione, ma fa sapere di essere "molto contenta di lavorare con il cavalier Del Vecchio per assicurare la migliore soluzione nell'interesse dell'Ieo e della ricerca".

Il grosso dell'attuale compagine societaria vede quindi Del Vecchio posizionarsi come secondo azionista del gruppo (la sua quota dovrebbe essere pari al 18,46%) dopo Mediobanca, saldamente in testa con il 25,37%. Terzo UnipolSai con il 14,37%, e a seguire Intesa Sanpaolo al 7,36%.

A quanto si apprende, le modifiche allo Statuto approvate oggi mirano a garantire la stabilità dell'azionariato da un lato (diritto di prelazione dei soci esistenti in relazione alle quote) e dall'altro a preservare l'indipendenza dei due istituti (tetto massimo del 30% a socio), in linea con il no di marzo scorso all'offerta di acquisizione avanzata dai gruppi Humanitas e San Donato. Si conferma infine la volontà di 'blindare' il modello no profit di Ieo-Monzino, come suggerito anche dalla relazione degli advisor internazionali incaricati di valutare l'attuale assetto dopo il rifiuto a Rocca-Rotelli.

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