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Rifiuti: la Settimana Ue di riduzione premia 'Raee in carcere'

23 maggio 2014 | 14.37
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Il progetto è volto a favorire il recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici e, al contempo, il reinserimento socio-lavorativo di persone in esecuzione penale o che hanno concluso il periodo di detenzione, attraverso il disassemblaggio di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

Rifiuti: la Settimana Ue di riduzione premia 'Raee in carcere'

Premiata l'iniziativa per il reinserimento sociale dei detenuti attraverso il disassemblaggio dei rifiuti elettrici. Un modello, per la sua capacità di coniugare finalità sociali e attenzione all'ambiente. E' "Raee in Carcere" che è stato premiato a Roma dal comitato italiano promotore della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Già scelto come finalista tra oltre 85 progetti presentati in Europa ai riconoscimenti della European Week for Waste Reduction, Raee in Carcere si sta affermando come un esempio nell'ambito della gestione dei rifiuti con un'importante valenza sociale.

"Il premio è una conferma della peculiarità e del valore dell'iniziativa - afferma Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della giunta della Regione Emilia-Romagna - La finalità sociale, rivolta in modo specifico alle persone in esecuzione penale, e quella ambientale, che si concentra sulla gestione dei rifiuti elettronici, si intersecano in un progetto che ha trovato il giusto riconoscimento anche a livello europeo".

Il progetto Raee in Carcere è volto a favorire il recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici e, al contempo, il reinserimento socio-lavorativo di persone in esecuzione penale o che hanno concluso il periodo di detenzione, attraverso il disassemblaggio di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nato nel 2005 nell’ambito dell’iniziativa Equal Pegaso promossa dalla Regione Emilia Romagna e dal Fondo Sociale Europeo, il progetto è diventato operativo nel 2009 con la partecipazione di detenuti a tre laboratori produttivi operanti all’interno delle carceri di Bologna e Ferrara ed all’esterno del carcere di Forlì.

Il personale selezionato è stato formato e poi assunto dalle cooperative sociali che gestiscono le attività. “È importante individuare soluzioni e percorsi efficaci per promuovere e incrementare l’inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed in misura alternativa - spiega Pietro Buffa Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria - oltre al fatto che una detenzione caratterizzata da un impegno lavorativo ha conseguenze meno destrutturanti ed effettivamente più responsabilizzanti per le persone che le vivono”. Il progetto è operativamente e finanziariamente sostenuto dalla multiutility Hera Spa e da tre dei maggiori sistemi collettivi italiani per la gestione dei Raee, Ecodom, Ecolight e Erp, impegnati a remunerare le cooperative e a sostenere l’iniziativa.

Dall’avvio del progetto sono stati messi a disposizione dei tre laboratori oltre 2.500 tonnellate di Raee che sono state lavorate permettendo di recuperare importanti quantitativi di materie prime seconde ed evitando la dispersione nell’ambiente di pericolose sostanze. Più di 60 persone in esecuzione penale sono state coinvolte nei tre laborator, di cui 22 sono state assunte dalle cooperative sociali che gestiscono i 3 laboratori: IT2 a Bologna, Gulliver a Forlì e Il Germoglio a Ferrara. Il sito web e la pagina facebook, cofinanziati da alcuni partner, sono gestiti da operatrici provenienti dall’esperienza del carcere.

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