(Aki) - Il leader delle Forze libanesi e candidato alle presidenziali in Libano, Samir Geagea, ha accusato l'alleanza dell'8 Marzo, capeggiata da Hezbollah, di "bloccare deliberatamente le elezioni presidenziali" e ha chiarito che "non scenderà a compromessi" sulla sua candidatura. "Qualcuno dice che boicottare le sessioni del Parlamento per l'elezione del presidente sia un diritto garantito dalla Costituzione, ma non è vero. Stanno imbrogliando i libanesi", ha detto Geagea durante una conferenza stampa nella sua residenza di Maarab dopo che è saltata la quarta votazione del Parlamento per l'elezione del successore del presidente Michel Suleiman a causa del boicottaggio di molti deputati delle forze dell'8 Marzo.
Secondo Geagea, citato dal sito web del giornale libanese An Nahar, "il boicottaggio è un diritto eccezionale in circostanze eccezionali, ma non può essere utilizzato per bloccare le sessioni del Parlamento per l'elezione di un nuovo capo dello Stato". Il leader delle Forze libanesi, che alla prima votazione del Parlamento ha ottenuto 48 voti, ha quindi chiarito di non essere disposto a "scendere a compromessi" sulla sua candidatura.
"Non abbiamo altra scelta che quella di continuare la nostra battaglia", ha proseguito accusando i leader politici cristiani della coalizione dell'8 Marzo di essere responsabili dello stallo. ''Non riusciremo a trovare un accordo su un unico candidato ed è per questo che bisogna votare", ha concluso Geagea dopo che il numero due del movimento sciita Hezbollah, Sheikh Naim Qassem, ha affermato che l'elezione del nuovo presidente del Libano sarà possibile solo con il "consenso", ovvero con un accordo tra le forze politiche rivali su un candidato di "compromesso".
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