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Libano: nove anni fa moriva Rafiq Hariri, un processo e difficili verita'

13 febbraio 2014 | 14.03
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(Aki) - Il 14 febbraio del 2005 in un attentato a Beirut veniva ucciso l'ex premier libanese Rafiq Hariri insieme ad altre 22 persone. Nove anni dopo la 'Strage di San Valentino', il 16 gennaio scorso il Tribunale speciale per il Libano (Tsl) ha aperto all'Aja il processo in contumacia contro quattro sospetti sostenitori del movimento sciita libanese Hezbollah. Un processo difficile in un nuovo momento difficile per il Libano.

Il gruppo guidato da Hasan Nasrallah - alleato del regime di Damasco, sostenuto dall'Iran e coinvolto nel conflitto in Siria - accusa il Tsl di non essere neutrale e respinge ogni accusa in relazione all'attentato del 14 febbraio 2005. Per l'attentato contro 'Mister Lebanon', come veniva chiamato il sunnita Hariri, il Tsl ha incriminato i libanesi Mustafa Badreddin, sospettato di essere la mente dell'attacco, Salim Ayyash, Hussein Oneissi e Assaad Sabra, tutti ritenuti membri di Hezbollah. Inoltre Hassan Habib Merhi avrebbe avuto un ruolo nella vicenda della falsa rivendicazione dell'attentato attribuita a una sconosciuta sigla jihadista, oltre ad aver avuto contatti in relazione alla preparazione dell'attacco.

Due giorni fa il Tsl ha annunciato la decisione di unire il caso di Mehri a quello dei quattro imputati nel processo. I cinque sono tutti latitanti. La strada per arrivare alla verita' sembra ancora lunga, ma il processo ha comunque rilevanza a livello geopolitico e rappresenta una svolta per il Libano, dove molti omicidi politici sono rimasti impuniti. (segue)

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