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Arte: Roma, Liberty e mistero in una scultura di Nicolini ritrovata

18 giugno 2017 | 15.35
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La statua di Giovanni Nicolini individuata a Roma dal Centro Studi Fondo Bettoni Pojaghi - Biblioteca Italo-Tedesca a Villa Torlonia,  particolare
La statua di Giovanni Nicolini individuata a Roma dal Centro Studi Fondo Bettoni Pojaghi - Biblioteca Italo-Tedesca a Villa Torlonia, particolare

E' di questi giorni l'annuncio da parte di un centro studi del ritrovamento a Roma, vicino a villa Torlonia, di un'opera del liberty italiano, realizzata dallo scultore siciliano Giovanni Nicolini (Palermo 1872, Roma 1956), nonno di quel Renato Nicolini, scomparso nel 2012, divenuto noto soprattutto come creatore dell'Estate Romana. Un ritrovamento che sembra trovare una parziale conferma in uno scritto pubblico, del 2008, dello stesso Renato Nicolini che però solleva di fatto alcuni interrogativi, adombra un mistero da risolvere.

L'opera è una scultura di circa tre metri di altezza che raffigura, nella descrizione di chi l'ha ritrovata, una giovane donna, in atteggiamento pensoso e contemplativo, con una delicata orecchia alata sulla destra della testa e alcuni simboli ai piedi, un martello e una lampada che normalmente rappresentano, il primo la fatica, l'ingegno, la perseveranza, la seconda la fede, il sapere. Un'opera preziosa perché addirittura firmata dal suo autore, in un angolo nascosto della pietra.

Lo scultore siciliano, autore di molte opere celebri, realizzate da Palermo a Cuba, fu amico di Auguste Rodin e dei maggiori artisti degli inizi Novecento. Di Giovanni Nicolini, ad esempio, è la nota 'Fontana dei Satiri', detta anche 'Fonte Gaia', che si trova nel Giardino del Lago, a Villa Borghese.

Il ritrovamento è stato opera del Centro Studi Fondo Bettoni Pojaghi - Biblioteca Italo-Tedesca a Villa Torlonia. La scultura si trova a pochi passi da Villa Torlonia, riferisce il Centro Studi, all'interno di un cortile/giardino di uno dei villini che compongono la zona.

Dalle prime immagini e dai primi studi svolti dalla Fondazione Bettoni Pojaghi, afferma essa stessa, "sembra che l'odierno edificio, come il terreno dove si trova la statua, fosse di proprietà dello scultore e sede del suo laboratorio. Un fatto frequente tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento: le case di artisti celebri erano anche atelier, basti pensare al villino di Ettore Ximenes a pochi passi da quello di Nicolini, sulla Piazza Galeno".

Dalla ricerca avviata dal Centro Studi Fondo Bettoni Pojaghi, attivo come Ente di ricerca e Biblioteca tedesca, la statua "si troverebbe nella stessa posizione in cui la volle il suo creatore, Nicolini, e nel giardino l'opera sarebbe rimasta - come una Bella addormentata, dimenticata da tutti - per circa 110 anni".

Bisognerà però conciliare, se possibile, le affermazioni del Centro Studi con quanto scrisse nel 2008 Renato Nicolini nel catalogo di una mostra dedicata al padre, l'architetto Roberto Nicolini, figlio appunto dello scultore Giovanni Nicolini. Parlando del padre, Renato Nicolini scriveva: "La casa della sua infanzia fu il Villino Nicolini in via Fracastoro (oggi demolito) costruito da uno dei più famosi architetti del periodo, G.B. Milani. Nel giardino era ben visibile una delle sculture più belle di Giovanni Nicolini, L’idea, una figura di giovinetta che sembra sbocciare dalla pietra, assorta in meditazione ma già con le ali alla testa".

Via Fracastoro, che è a pochi passi da Villa Torlonia e dal villino di Ettore Ximenes, è dunque una legittima ambientazione per la statua 'ritrovata', che sembra proprio quella descritta dal nipote dello scultore, però quel villino non c'è più, e non si capisce, per ora, perchè la statua sia rimasta in quel luogo, se il luogo è lo stesso.

Tutto si spiegherebbe se lo scultore avesse posseduto nell'area due strutture distaccate, una casa e uno studio, ma Renato Nicolini non riferisce di due proprietà immobiliari del nonno in quella zona. Proprio in via Fracastoro, invece, al numero 1, si trova il Centro Studi Bettoni Pojaghi che ha annunciato il ritrovamento. L'opera insomma parrebbe essere originale ma la sua collocazione appare incongrua con la storia familiare del suo autore.

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