(Aki) - L'ambasciatore libico all'Onu, Ibrahim Dabbashi, non esclude "un'azione militare limitata e circoscritta nei territori libici" da parte degli Usa contro gli autori dell'attacco terroristico al consolato Usa di Bengasi nel settembre 2012, in cui persero la vita l’ambasciatore in Libia, Christopher Stevens e altri tre funzionari statunitensi.
Dabbashi, in dichiarazioni ai media libici, ha parlato degli ultimi sviluppi dell'indagine sull'attentato di Bengasi, dopo la formazione di una nuova commissione d'indagine al Congresso su richiesta dei repubblicani e dopo la convocazione del segretario di Stato John Kerry a testimoniare il 21 maggio sull’attacco. Il diplomatico, pur escludendo categoricamente un intervento militare massiccio da parte dell'Amministrazione di Washington, ha tuttavia sostenuto che il suo Paese "ha diritto di chiedere, in coordinamento tra il governo di Tripoli e l'Esercito libico, l'aiuto internazionale per rafforzare la sicurezza nel territorio libico".
Il rappresentante libico presso il Palazzo di Vetro ha negato l'esistenza di forze politiche nel suo Paese che proteggono gli estremisti, ma "probabilmente ci potrebbe essere qualcuno che simpatizza con loro", ha precisato Dabbashi ribadendo che il "il problema reale e' che alcune parti nel Paese ostacolano la nascita di una forza (armata) efficace che operi sotto la guida del governo centrale".
.jpg)
