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Libia, Descalzi: "Attenzione massima, ma produzione resta invariata"

20 settembre 2016 | 14.26
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(Fotogramma)
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"L'attenzione è massima e rimarrà massima" in Libia. Così l'ad di Eni, Claudio Descalzi, commentando la situazione in Libia e il rapimento dei due italiani. "Il tema della sicurezza - spiega a margine di un convegno Ambrosetti sull'energia - è sempre rimasto ad altissimo livello di attenzione. Siamo assolutamente attenti e tutti i nostri lavoratori sono libici. Questo non implica una minore attenzione o minor sicurezza. Continuiamo ad essere attenti".

"Spero che non ci saranno nel futuro altre situazioni di possibile rapimento di italiani per estorsione. Speriamo che questa vicenda, sempre molto allarmante, possa andare a buon fine", sottolinea Descalzi. "La Libia ha bisogno di essere aiutata anche con una visione ottimistica cercando di avere una visione oggettiva della situazione", spiega.

Per quanto riguarda la produzione Eni di gas in Libia questa "sta continuando come ha sempre continuato. Siamo sopra i 300 mila boe al giorno", sottolinea l'ad di Eni. "Noi utilizziamo il nostro terminal di Mellitah e quindi dal punto di vista logistico quello che sta succedendo nel paese non ci sta toccando" attualmente.

"Turkish Stream non ci interessa. Non ci interessa partecipare alla realizzazione di pipeline. Non siamo una compagnia che fa trasporto di gas che non è nostro", ha poi continuato l'ad di Eni.

Turkish Stream "non è un progetto di nostro interesse", sottolinea ancora, ricordando che da "2-3 anni la strategia del gruppo è cambiata e che non è più un'azienda di trasporto. Il mondo è cambiato e noi siamo cambiati. Non abbiamo più Snam Rete Gas. Non facciamo trasporto né di petrolio né di gas che non siano nostri".

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