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Libia: la rinascita di Misurata, tra collezioni di armi e nuovi alberghi

15 aprile 2014 | 12.49
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(Aki/Washington Post) - A Misurata ci sono ancora edifici che portano i segni dei bombardamenti delle forze del regime di Muammar Gheddafi. Tre anni dopo Misurata, citta' della Libia a 210 km a sudest di Tripoli, prova a risorgere, mentre il resto del Paese resta intrappolato tra i giochi della politica, le violenze tra fazioni rivali e le proteste. A Misurata sono sorti nuovi ristoranti e nuovi alberghi tra i palazzi bombardati e ci sono migliaia di imprenditori locali pronti a scendere in campo. Il venerdi' sera, giorno di festa, un centro commerciale inaugurato a febbraio e' sempre pieno di libici.

''Misurata e' nota per la sua gente ambiziosa - dice Mohamed Ali Nari, proprietario del mall - E' gente sempre in movimento''. I segnali di dinamismo non hanno solo risvolti positivi. A marzo i miliziani di Misurata sono stati coinvolti nella vicenda della petroliera su cui era stato caricato petrolio acquistato illegalmente dai ribelli. Spesso inoltre le milizie di Misurata si sono scontrate con quelle rivali di Tripoli e non manca chi ritiene che Misurata voglia assicurarsi attraverso le milizie il controllo dei giacimenti petroliferi nel sud della Libia.

Gli abitanti della citta' si vantano del fatto che i loro miliziani sono piu' 'disciplinati' di altri. Sono stati, inoltre, i politici di Misurata a guidare la 'battaglia' contro il Parlamento che e' culminata con la sfiducia al premier Ali Zeidan, fuggito dal Paese. Anwar Salam, uno dei principali imprenditori di Misurata, rivendica il suo ruolo nella 'rivolta' contro Zeidan. (segue)

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