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Libia, Parlamento Tobruk nega fiducia a governo al-Serraj

25 gennaio 2016 | 15.51
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Fayez al-Serraj (Foto Afp) - AFP
Fayez al-Serraj (Foto Afp) - AFP

Il governo di concordia nazionale libico del premier designato Fayez al-Serraj non ottiene la fiducia della Camera dei Rappresentanti libica, il Parlamento di Tobruk riconosciuto dalla comunità internazionale. Il Parlamento di Tobruk "ha votato contro la fiducia", riferisce Press Solidarity, secondo cui hanno "votato contro 89 membri su 104".

La Camera dei Rappresentanti di Tobruk chiede la presentazione di una nuova lista dei ministri. Stando ad altre fonti, il Parlamento di Tobruk vorrebbe un esecutivo più 'snello' con 17 ministri rispetto ai 32 proposti. Abu Bakr Baira, deputato della Camera dei Rappresentanti citato dai media libici, ha infatti spiegato che il proposto governo di concordia nazionale non ha infatti ottenuto la fiducia per "diverse ragioni", una delle quali è quella relativa al formato 'extra large', ovvero al numero dei ministri.

Il governo di concordia nazionale, composto da 32 ministri, è stato presentato il 19 gennaio scorso. L'esecutivo doveva avere il via libera del Parlamento di Tobruk, 188 deputati in tutto, entro 10 giorni dalla presentazione. Al-Serraj è oggi ad Algeri per colloqui con le autorità locali.

La Lana aggiunge che la Camera dei Rappresentanti di Tobruk "ha approvato l'Accordo politico (LPA) con 97 voti", ad eccezione però dello "articolo 8 delle disposizioni aggiuntive” che riguarda tra l'altro gli alti incarichi ai vertici della sicurezza e affida al consiglio presidenziale il comando delle forze armate. Il Parlamento di Tobruk dovrebbe tornare a riunirsi domani per discutere degli emendamenti alla 'Dichiarazione costituzionale', che dovrebbe recepire l'Accordo politico (LPA). Abu Bakr Baira ha precisato che per la riunione è "necessaria" raggiungere il quorum di "128 deputati presenti" per poter "discutere degli emendamenti alla Dichiarazione Costituzionale".

Dietro alla bocciatura di questa clausola ci sarebbero i fedelissimi del generale Khalifa Haftar, al comando della 'Operazione Dignità'.

Tra l'altro lo scorso 18 gennaio, alla vigilia dell'annuncio della formazione del governo guidato da al-Serraj, si era autosospeso Ali Al-Qatrani, membro del consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale, che ha motivato la sua decisione con la "mancanza di garanzie per l'attuazione delle richieste della Cirenaica contenute nell'Accordo politico", spiegando che tra queste c'è "il sostengo delle forze armate e della sua leadership", con un implicito riferimento al generale Haftar. E, secondo gli analisti, il ministro designato della Difesa del proposto governo di concordia nazionale, al-Mahdi al-Barghathi, è "avverso" a Haftar.

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