Il board si è espresso, nella riunione di questa mattina, durata circa un'ora, in maniera compatta e senza alcun tentennamento. La trattativa si è arenata, in particolare, sullo scoglio della durata dell'accordo sulle misure di riduzione del costo del lavoro
Passa la linea dura al cda di Ntv. Dopo la rottura della trattativa con i sindacati, secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, l'azienda riattiva le procedure di mobilità per 248 lavoratori. Il board, riferiscono le stesse fonti, si è espresso, nella riunione di questa mattina, durata circa un'ora, in maniera compatta e senza alcun tentennamento. Tecnicamente, ricordano, la procedura di mobilità era stata già avviata nei mesi scorsi ma poi sospesa per poter avviare il negoziato con le organizzazioni sindacali. Negoziato che si è interrotto ieri sera, al termine di una lunga riunione, dove azienda e sindacati sono rimasti su posizioni molto distanti.
Altrettanto dura la reazione dei sindacati: sciopero di 24 ore per il 10 aprile prossimo. Quello proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl E Fast Confsal è il primo sciopero dall'avvio operativo di Ntv, il 28 aprile del 2012.
La trattativa si è arenata, in particolare, sullo scoglio della durata dell'accordo sulle misure di riduzione del costo del lavoro. Ntv chiedeva una vigenza di 5 anni e i sindacati di due. Richiesta respinta dal momento che, è stato spiegato, un'azienda che perde 70 milioni di euro non può fare accordi per soli due anni. Nel corso della serata, poi, Ntv si era detta disponibile a scendere a tre anni. Sul tavolo del cda, non sarebbe arrivato oggi il dossier relativo all'accordo con le banche, che comunque dovrebbe essere sottoscritto a giorni. Inoltre, spiegano le stesse fonti, l'obiezione mossa dai sindacati secondo i quali non sarebbe possibile per legge applicare i contratti di solidarietà per più di due anni, cadrebbe di fronte al fatto che, invece, è previsto che si possa applicare questi contratti per 4 anni, e per 5 anni per le aziende del sud. Requisiti cui Ntv risponderebbe visti i numerosi dipendenti che provengono da regioni meridionali e la location dell'azienda al Sud. Intanto, ora i sindacati di categoria sono riuniti per decidere le prossime mosse per rispondere alla decisione aziendale di riattivare le procedure di licenziamento.
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