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L’invio di armi all’Ucraina divide ancora Governo e Cinquestelle

24 gennaio 2023 | 19.08
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Il leader M5S Conte torna a dire ‘no’, rispondendo all’annuncio del ministro della Difesa Crosetto su sesto decreto in arrivo. Il ministro degli Esteri Tajani spiega la posizione del governo

L’invio di armi all’Ucraina divide ancora Governo e Cinquestelle

Presidente, sesto invio armi annunciato dal Ministro Crosetto. Qual è la vostra posizione? Loro dicono che sarà condiviso da tutto il Parlamento.

“Noi riteniamo che questa prospettiva dell'escalation non ci porti a nessuna via d'uscita. Quindi vediamo soltanto una contrapposizione, vediamo soltanto una prospettiva di continuo invio ma nessuna prospettiva di negoziato di pace. A Ramstein si è parlato di tutto ma non si è parlato né di negoziati né di pace. La nostra posizione la conoscete. Riteniamo da tempo e sosteniamo l'Ucraina ma è chiaro che dopo gli invii l'Italia ha dato il suo. Adesso L'Italia, nella sua tradizione, deve essere in prima fila per dare un contributo alla via diplomatica”.

La domanda della giornalista Adnkronos, Stefania Marignetti, trova una risposta netta dal leader dei Cinquestelle, Giuseppe Conte. Il riferimento è alla posizione espressa dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, ospite della trasmissione di Rai 3 ′Che tempo che fa′.

“Io penso che le cose vadano spiegate e condivise. Vengo tirato per i capelli, che non ho, molto spesso dai giornali. Come mai non avete fatto il sesto decreto? Le cose vanno fatte a tempo debito, quando si possono fare. Noi abbiamo ragionato, in questi mesi, un sesto decreto che aveva un solo obiettivo: quello di aiutare gli ucraini a difendersi dagli attacchi missilistici che stavano distruggendo le popolazioni civili, gli ospedali, le loro centrali termiche e elettriche. Quindi il sesto decreto che è in preparazione ci sarà e penso sarà condiviso da quasi tutto il Parlamento, da maggioranza e opposizione. Sarà un decreto che dà agli ucraini la possibilità di difendersi da questi attacchi aerei”.

Proprio mentre parlava Conte a Roma, a Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani, spiegava la posizione del governo italiano.

“L'Italia non era interessata a questo l'intervento. Noi abbiamo avuto il voto del Parlamento che autorizza il governo a inviare strumenti militari fino alla fine di quest'anno, previo passaggio parlamentare. Rispetteremo gli impegni che abbiamo preso con gli altri. Si parla del sesto pacchetto, ne abbiamo già fatti cinque. L'Italia ha già fatto la sua parte e continuerà a fare la sua parte, fermo restando che l'obiettivo principale è quello di raggiungere la pace”.

In Parlamento la maggioranza a favore del sostegno in armi all’Ucraina dovrebbe comunque essere largo. Ma la posizione pacifista dei Cinquestelle continua a garantire un buon consenso di piazza e a tiene aperto il dibattito.

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