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L'Iran riprende ad arricchire l'uranio

07 novembre 2019 | 08.26
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Lo comunica l'Organizzazione per l'energia atomica del Paese: "Processo sotto la supervisione degli ispettori Onu"

(AFP)
(AFP)

L'Iran ha ripreso le sue attività di arricchimento dell'uranio nell'impianto sotterraneo di Fordo, che si trova circa 180 chilometri a sud di Teheran. E' quanto ha comunicato l'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Oeai) in una nota. ''Nei primi minuti della giornata di giovedì si è proceduto con l'iniezione di gas'' di uranio nelle catene di centrifughe e si è dato inizio alla ''produzione e alla raccolta di uranio arricchito nelle istallazioni di Fordo'', scrive l'Oeai. ''Tutto il processo è avvenuto con la supervisione degli ispettori dell'Agenzia nucleare dell'Onu'', prosegue il testo.

Il portavoce dell'Oeai, Behruz Kamalvandi, aveva annunciato che duemila chilogrammi di esafluoruro di uranio (Uf6) erano stati trasferiti dall'impianto nucleare di Natanz, nella provincia di Isfahan, a quello di Fordo per essere iniettati nelle centrifughe. Il trasferimento dei materiali è avvenuto sotto la supervisione degli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Prevista per sabato una loro nuova missione di ispezione nell'impianto.

In base all'accordo sul programma nucleare iraniano firmato nel luglio del 2015, tutte le 1.044 centrifughe dell'Iran dovevano essere utilizzate per "scopi diversi dall'arricchimento", ovvero per uso civile. Dopo il ritiro unilaterale degli Usa dall'accordo, Kamalvandi ha annunciato che 696 centrifughe saranno utilizzate per l'arricchimento.

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