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Lirica, da sostituto a primadonna il passo è breve

07 dicembre 2015 | 19.44
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(Adnkronos)
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Da sostitute a primedonne il passo è breve. Il firmamento dell'opera lirica è costellato di grandi cantanti assurti alla fama internazionale per avere sostituito all'ultimo momento un collega o una collega ammalati. Non è il caso di Devid Cecconi, già celebre baritono che stasera sostituirà l'indisposto collega spagnolo Carlos Alvarez nel ruolo di Giacomo, nella 'Giovanna d'Arco' di Verdi che inaugura la stagione della Scala.

Per rimanere tra le quinte del teatro milanese, una delle più celebri sostituzioni risale al 1979 con la 'Bohéme' di Puccini. Sul podio c'era Carlos Kleiber, uno dei massimi direttori d'orchestra del mondo, e Luciano Pavarotti cantava il ruolo di Rodolfo. Mirella Freni però si ammalò, e in fretta e furia i dirigenti del teatro contattarono la romena Ileana Cotrubas, che aveva già cantato alla Scala qualche anno prima.

Erano le 13,30, Cotrubas era a Londra e alle 20,30 bisognava andare in scena. La fecero imbarcare sul primo aereo e atterrata alla Malpensa, la cantante fu portata in teatro a bordo di un'auto della polizia. Arrivata in camerino, scambiò poche parole con Kleiber e alle 21,15, senza prove e con circa 45 minuti di ritardo, Cotrubas era nei panni di Mimì. Fu un gran successo.

Sempre alla Scala, ma stavolta nel '63, ben 16 anni prima, ancora Mirella Freni protagonista accanto a un gigante del podio, Herbert von Karajan, in un titolo pericolosissimo per il teatro milanese, 'La traviata', con la regia di Franco Zeffirelli. La Scala non aveva più messo in scena il capolavoro di Verdi, dopo l'edizione Callas-Visconti-Giulini del '55. E, complici i tempi lenti di Karajan, i nostalgici della Callas contestarono Mirella Freni che, dopo tre repliche, venne sostituita dalla bellissima cantante italoamericana Anna Moffo. La Freni però tornerà in scena riconquistando gli applausi del pubblico milanese, dopo pochi giorni, nei panni di Mimì.

Per restare ancora alla Scala, celebre fu la sostituzione di Montserrat Caballè nel 1982. Ancora una volta il teatro milanese decise di rimettere in scena un titolo prettamente 'callasiano', 'Anna Bolena' di Donizetti, riproponendo la storica versione del '57 con la regia di Luchino Visconti. Un malanno improvviso della cantante catalana fece però saltare la prima. Dopo una settimana di rinvii, l'opera andò finalmente in scena ma Montserrat Caballè, non del tutto guarita, offrì una prestazione non degna della sua fama, con un urlo al posto del do acuto nel recitativo finale sulle parole 'l'altare infiorato'.

Dal loggione le urlarono di tutto, e la Caballè alla fine dello spettacolo lasciò la Scala per non metterci più piede se non cinque anni dopo, quando sostituì Eva Marton in 'Salome' di Strauss con esiti straordinari. Nella 'Bolena' al suo posto canterà la giovanissima Cecilia Gasdia, avviata da quel momento a una brillante carriera operistica.

Chi davvero costruì le proprie fortune sulla 'provvidenziale' indisposizione di una collega fu Luisa Tetrazzini, soprano italiano di coloratura vissuta a cavallo tra '800 e '900. Era il 1890 e a Firenze era in programma 'L'Africana' di Giacomo Meyerbeer. Luisa era diciannovenne e dotata di una certa intraprendenza, non senza una dose di incoscienza. Poco prima che si alzasse il sipario, il direttore d'orchestra, come usava all'epoca, si scusò con il pubblico spiegando che lo spettacolo non sarebbe potuto andare in scena per un'indisposizione della protagonista.

Teatrazzini, che era fra il pubblico, si alzò dal suo posto e si propose in sostituzione della cantante assente, spiegando di conoscere perfettamente la parte. Fu un trionfo e da quella sera prese il volo la sfolgorante carriera internazionale del grande soprano di coloratura, che però non cantò mai alla Scala, probabilmente per volere di Arturo Toscanini: tra i due infatti non correva buon sangue.

Una delle sostituzioni più celebri resta però quella di Maria Callas a Roma, nel 1958. Andava in scena la 'Norma' di Vincenzo Bellini e in sala c'era un vero e proprio 'parterre de roi', compreso il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, nel palco reale. Callas tornava sul palcoscenico romano dopo alcuni anni di assenza e, complice la freddezza del pubblico della Capitale e una faringite della 'Divina', dopo il primo atto con un'esecuzione di 'Casta diva' non al top, Callas decise di non andare avanti. Fu irremovibile. Attraverso il passaggio che collega il Teatro dell'Opera all'Hotel Quirinale, si rifugiò nella sua suite lasciando ai dirigenti del teatro il difficile compito di annunciare la cancellazione dello spettacolo per motivi tecnici. Nelle repliche sarà sostituita da Anita Cerquetti, una delle più grandi voci del '900.

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