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Lirica, Matteo d'Amico firma nuova opera fantastica dedicata a Fellini

04 ottobre 2021 | 15.10
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Il Viaggio di G. Mastorna debutta il 23 ottobre al Teatro Galli di Rimini

Lirica, Matteo d'Amico firma nuova opera fantastica dedicata a Fellini

Il Viaggio di G. Mastorna, film progettato da Federico Fellini mai realizzato e diventato leggendario diventa un’opera fantastica, in un prologo e 13 quadri, composta da Matteo d’Amico a partire dalla sceneggiatura originale e sarà presentata in prima assoluta il 23 ottobre (ore 20.30) – al Teatro Galli di Rimini, quale inedito omaggio della stagione Lirica 2021 al grande maestro di Rimini. La nuova opera, di cui Matteo d’Amico ha scritto il libretto, è ispirata all’edizione curata da Ermanno Cavazzoni della sceneggiatura scritta da Federico Fellini, Dino Buzzati, Bernardino Zapponi e Brunello Rondi, da un'idea di Cinzia Salvioli e Valerio Tura.

Protagonista del Viaggio di G. Mastorma, come lo era nel film immaginato da Fellini, è un musicista a metà della vita, all’apice della carriera che sente di essere su una strada sbagliata e non sa quale avrebbe dovuto essere la propria vita. Mastorna si trova a viaggiare su di un aereo in mezzo a una tempesta. L’aereo precipita e Mastorna è proiettato in un aldilà che potrebbe anche essere un sogno angoscioso fatto in aereo, affollato di figure inquietanti che appartengono ad un ideale universo felliniano.

Con la regia di Walter Malosti, in scena nei panni di un narratore riconoscibile come lo stesso Federico Fellini, lo spettacolo, uno studio in forma semi scenica, sarà interpretato da un cast variegato con sei cantanti lirici, il baritono Luca Grassi, i soprani Yulia Tkachenko e Vittoria Magnarello, il mezzosoprano Eleonora Lué, il tenore Aslan Halil Ufuk e il basso Ken Watanabe, affiancati agli attori Marco Manchisi e Matteo Balardi, e alla danzatrice Barbara Martinini, tutti coinvolti per dare vita all’affollato stuolo di personaggi previsto dalla partitura di Matteo D’Amico, con i giovani musicisti dell’Orchestra Arcangelo Corelli affidati alla bacchetta di Jacopo Rivani.

Al nuovo allestimento contribuiscono inoltre Davide Amadei per le scene e i costumi, Cesare Accetta per il disegno luci e Sergio Metalli per le immagini in video dello spettacolo che il Teatro Galli di Rimini realizza in coproduzione con la Fondazione Ravenna Manifestazioni. "Ho scritto il libretto articolandolo in un Prologo e tredici quadri, che si succedono senza soluzione di continuità, con l’intenzione di scandire in modo incalzante il susseguirsi delle situazioni in cui viene di volta in volta proiettato il protagonista, Giuseppe Mastorna, sempre alle prese con nuovi interlocutori - ha raccontato in una intervista all'Adnkronos Matteo D'Amico- Alcuni sconosciuti, altri invece figure a lui molto familiari, in una giostra continua di speranze e delusioni".

"Protagonista femminile è la figura della Hostess, una sorta di Beatrice di dantesca memoria, che sostiene e rincuora Mastorna, anche comparendo sotto spoglie diverse - ha spiegato ancora- Tutti gli altri personaggi salgono e scendono dalla ‘giostra’ turbinosa delle varie scene e sono distribuiti tra quattro cantanti. Sono un soprano, un mezzosoprano, un tenore e basso-baritono che, oltre ad interpretare ciascuno più ruoli, fungono all’occorrenza anche da piccolo coro madrigalistico, in cui ho musicato alcune terzine della cantica dell’Inferno, come specchi poetici dell’azione in scena".

"Le situazioni sempre mutevoli della storia mi hanno ispirato una musica prevalentemente dinamica, proteiforme, instabile - ha confessato Matteo D'Amico - che rifugge, per lo più, dalla contemplazione lirica e che avvolge tutto, battute del Narratore comprese, nel suo fluire incessante. Non c’è tempo per l’approfondimento psicologico dei personaggi, che vengono colti e fissati nel loro breve presentarsi, per poi rapidamente dileguarsi. Altrettanto mercuriale è il carattere della scrittura strumentale, che si avvale di un’orchestra da camera di diciotto elementi, sfruttandone appieno sia le capacità d’insieme che le infinite sfaccettature cameristiche e solistiche", ha concluso.

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