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L'Italia divisa in due sui rifiuti, tra eccellenze e criticità

26 settembre 2014 | 10.17
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Continua a produrre troppi rifiuti, smaltiti soprattutto nelle discariche nonostante la normativa europea prediliga prevenzione, riciclaggio e recupero

L'Italia divisa in due sui rifiuti, tra eccellenze e criticità

Sul fronte rifiuti, l’Italia si presenta come un Paese spaccato a metà, tra emergenze ed eccellenze. Da una parte c’è il Paese dell’emergenza rifiuti e dei tanti problemi irrisolti: si continua a produrre troppi rifiuti, smaltiti soprattutto nelle inquinanti discariche nonostante la normativa europea da più di vent’anni preveda che questo impianto diventi un’opzione residuale dopo prevenzione, riciclaggio e recupero.

Secondo il Rapporto rifiuti di Ispra, nel 2013 il 37% dei rifiuti urbani, circa 11 milioni di tonnellate, sono stati smaltiti sotto terra. Una gestione che rischia di costare moltissimo al Paese se non si interverrà in tempi rapidi. La stessa Unione Europea ha richiamato più volte l’Italia sul problema e ora la Penisola rischia di incorrere in multe salate.

Dall’altra parte c’è, però, un Paese che ha avviato una decisa rivoluzione basata sulla raccolta differenziata, sugli impianti di riciclaggio, sui centri del riuso, sulle buone pratiche di prevenzione e sulle performance ambientali di molti comuni che diventano modelli da seguire. C’è il virtuosismo “storico” delle regioni del Nord come ad esempio di Milano, che deve i suoi ottimi risulti ad una buona e continua informazione, al porta a porta con bidoni condominiali, all'estensione alla città della raccolta selettiva del rifiuto umido da cucina.

C’è poi Treviso, primo capoluogo a far pagare la tariffa puntuale. Nel centro, molti comuni marchigiani hanno applicato un sistema moderno di raccolta (porta a porta) e usufruiscono degli sconti per lo smaltimento in discarica in base alle performance di differenziata. Ma soprattutto crescono i comuni virtuosi nel sud: le migliori esperienze dei capoluoghi sul riciclaggio arrivano infatti dal Sud Italia. Un dato importante che indica la grande voglia di cambiamento da parte di amministratori e cittadini.

Ad esempio in Calabria il comune di Cosenza, vincitore quest’anno del Premio Start-up di Legambiente, ha modificato con successo il sistema di gestione di rifiuti passando in poco tempo da percentuali quasi nulle a ben il 55% di raccolta differenziata. In Campania Salerno, si conferma uno dei comuni ricicloni raggiungendo il 65% di differenziata per i suoi 140mila abitanti. Bene anche Acerra con il 60% di raccolta differenziata. In Puglia ottimi risultati arrivano da Andria che raggiunge il 70% per i suoi 100mila abitanti.

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