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Istat: meno casalinghe in Italia, in 10 anni -518mila

10 luglio 2017 | 12.10
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Istat: meno casalinghe in Italia, in 10 anni -518mila

L'Italia non è più un Paese di donne casalinghe. Nel 2016 erano 7milioni 338mila le donne che si dichiarano casalinghe nel nostro Paese, 518mila in meno rispetto a 10 anni fa e la loro età media è 60 anni. A tracciare il quadro è l'Istat che ha diffuso i dati del 2016 sulle casalinghe in Italia relativi allo scorso anno. Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle fino a 34 anni sono l’8,5%, rileva l'Istituto evidenziando che le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). Il 74,5% delle casalinghe possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore. Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%).

Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. 560 mila casalinghe sono di cittadinanza straniera. lavorativa retribuita nel corso della vita. Il motivo principale per cui le casalinghe di 15-34 anni non cercano un lavoro retribuito, spiega l'Istituto, è familiare nel 73% dei casi, 600 mila casalinghe sono scoraggiate e pensano di non poter trovare un lavoro.

La condizione economica delle casalinghe, segnala l'Istat, non è buona. Nel 2015 sono più di 700mila le casalinghe in povertà assoluta, il 9,3% del totale. Nel 2014 sono state effettuate in Italia 71 miliardi e 353 milioni di ore di lavoro non retribuito per attività domestiche, cura di bambini, adulti e anziani della famiglia, volontariato, aiuti informali tra famiglie e spostamenti legati allo svolgimento di tali attività. Mentre 41 miliardi e 794 milioni di ore sono le ore di lavoro retribuito stimate nei conti nazionali.

Le casalinghe italiane lavorano più degli occupati con una media di quasi 49 ore a settimana. Il numero medio di ore di lavoro non retribuito svolte in un anno dalle casalinghe, rileva l'Istat, è pari a 2.539, sono 1.507 per le occupate e 826 per gli uomini (considerando sia quelli occupati, sia quelli non occupati).

Le donne, segnala l'Istituto, hanno effettuato 50 miliardi e 694 milioni delle ore di produzione familiare (il 71% del totale). Le casalinghe, con 20 miliardi e 349 milioni di ore, sono i soggetti che contribuiscono maggiormente a questa forma di produzione. Nel 2014 l’Unece ha promosso la formazione di una task force per la stesura di linee guida per la costruzione di conti satellite sulla produzione familiare. Anche l’Istat ha partecipato alla definizione di tali linee guida e intende sperimentare la stima di misure indirette del 'valore economico' della produzione familiare.

Nel 2014 le coppie di genitori in cui la donna è casalinga di età compresa tra 25 e 44 anni e l’uomo lavora, sono caratterizzate da un livello elevato di asimmetria: l’80,3% contro il 67,3% delle coppie in cui entrambi i partner lavorano. Nel tempo però l’asimmetria nel lavoro familiare è andata diminuendo (era l’89,6% del 1989).

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