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Lite per spesa a Foggia, insegnante in pensione ferisce familiari con soda caustica

25 marzo 2014 | 19.39
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Lite per spesa a Foggia, insegnante in pensione ferisce familiari con soda caustica

Al culmine di una lite ha gettato soda caustica contro la moglie, il figlio minorenne e una cugina accorsa in aiuto di questi ultimi: e' accaduto a Foggia nei giorni scorsi. Protagonista del gesto un insegnante in pensione, S.G., 66 anni, che e' stato arrestato da agenti della Squadra Mobile della Questura, per maltrattamenti e lesioni personali. A chiamare soccorsi e' stata proprio la cugina. Una volta sul posto gli agenti hanno appreso che l'uomo aveva spruzzato il contenuto di una bottiglietta, estratta dalla tasca della giacca, in faccia ai familiari e agli altri parenti. Questi ultimi avevano avvertito forti bruciori e per questo erano stati portati al pronto soccorso unitamente allo stesso S.G. per le ferite riportate alla testa e per una consulenza psichiatrica.

L'uomo era stato gia' seguito dal Dipartimento di salute mentale. Dall'esame dell'Istituto zooprofilattico e' arrivata la conferma che si trattava di soda caustica. La moglie dell'uomo ha confermato che quella mattina aveva chiesto al marito, con il quale e' in corso una separazione legale, i soldi della spesa e per il pagamento della bolletta del gas e che, di fronte al suo rifiuto , lo aveva invitato a lasciare l'abitazione. L'uomo l'avrebbe minacciata di morte, dopo aver chiuso la porta di ingresso con forza, dicendole che non sarebbe arrivata viva alla sera. Inoltre le avrebbe sferrato un pugno in faccia tirandole anche i capelli. In difesa della donna, come in altre occasioni, era intervenuto il figlio minore riuscendo a bloccarlo. Stavolta pero' il padre gli aveva spruzzato l'acido che gli aveva causato gravi danni a un occhio e al viso. Anche la donna era sta colpita al volto e al collo.

Anche ai parenti accorsi in aiuto di moglie e figlio, l'uomo ha riservato lo stesso trattamento lanciandogli contro l'acido. La moglie di S.G. e' stata ricoverata nel reparto di chirurgia plastica degli Ospedali Riuniti di Foggia con una prognosi di 10 giorni, il figlio nel reparto di Oftalmologia con una prognosi di 15 giorni (ha una lesione della cornea), una nipote ha subito una lieve abrasione alla cornea e alle labbra ed e' stata dimessa con sette giorni di prognosi, una zia e' stata dimessa senza giorni di prognosi.

Per il suo stato di salute mentale il Tribunale dei minorenni di Bari aveva gia' emesso nel 2002 un trattamento sanitario obbligatorio a carico di S.G. con l'adozione di cure farmacologiche, adottando in caso di rifiuto a seguirle anche la misura dell'allontanamento dalla casa familiare. S.G. nel frattempo e' diventato molto aggressivo verso la moglie e i due figli, in particolare verso il maschio.

Nella denuncia i figli hanno dichiarato che quando erano piu' piccoli venivano obbligati dall'uomo a recitare le preghiere per scacciare il demonio poiche' il padre diceva che erano indemoniati, obbligo che doveva seguire anche la madre. Quando non aderivano alla richiesta i giovani venivano picchiati, stessa sorte subivano quando prendevano le difese della donna. S.G. era solito dire ''vi mando al camposanto e vi sciolgo nell'acido''. L'uomo era stato deferito a piede libero nel 1993 per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce.

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