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Scuola: Lo Bello (Confindustria), su alternanza piena sintonia con governo

14 maggio 2015 | 13.53
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Il vicepresidente: "Strumento fondamentale per entrare nel mondo lavoro". Sul tema con Labitalia parla anche il presidente di Sistemi Formativi Confindustria Serra

Ivan Lo Bello - (foto Labitalia)
Ivan Lo Bello - (foto Labitalia)

"Sul tema dell'alternanza scuola-lavoro prevista dalla riforma Renzi c'è una significativa sintonia di Confindustria con il governo: questa misura va nella giusta direzione". Così Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria per l'Education, parla con Labitalia de 'La Buona Scuola'. "L'alternanza scuola-lavoro -prosegue- è uno strumento fondamentale per dare ai ragazzi non solo competenze, ma anche più possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, una volta terminato il percorso di formazione".

La cosiddetta alternanza scuola-lavoro, secondo il disegno del governo, sarà obbligatoria negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali, per almeno 200 ore l’anno. "Quello che va sottolineato -sostiene Lo Bello- è che i ragazzi comunque continuano il percorso di istruzione e, troppo spesso, questo strumento così importante è stato rappresentato come un'Opa dei privati sulla scuola pubblica. Non è così: i percorsi di apprendimento nella scuola e nel lavoro -rimarca il vicepresidente di Confindustria- possono convivere tranquillamente e, anzi, si rafforzano a vicenda".

"Bisogna stare attenti -spiega Lo Bello- a non creare polemiche artificiose: non a caso l'alternanza scuola-lavoro è un modello presente in molti paesi europei, come la Germania dove la disoccupazione giovanile è del 7%. Da noi, ricordiamolo, è del 43%".

La 'Buona Scuola' di Renzi chiama ora le aziende a essere protagoniste in prima persona del cambiamento. E Lo Bello si dice "fiducioso" in una positiva risposta da parte delle imprese italiane.

"Ci sono già esperimenti in essere di alternanza scuola-lavoro in alcune grandi aziende italiane come Enel o Federmeccanica", spiega il vicepresidente di Confindustria.

"E' evidente che siamo ancora in una fase iniziale. Confindustria sta lavorando anche per ampliare la platea perché qui il tema vero sono i nostri ragazzi e la possibilità che si dà loro di entrare nel mercato dell'occupazione", conclude.

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