"La versione dell'articolo 8 della riforma della Pa, che riguarda le Camere di commercio, così come uscita dalla Camera, presenta senz'altro l'aspetto positivo di una maggiore flessibilità rispetto al testo uscito dal Senato sugli accorpamenti previsti per il sistema camerale". Lo dice a Labitalia Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, commentando l'approvazione dell'articolo 8 del ddl che prevede riduzione delle Camere di commercio da 105 a 60. Un testo su cui, spiega, "c'è stata una buona collaborazione con governo e relatore".
"La maggiore flessibilità che vediamo positivamente -ribadisce Lo Bello- sta nel fatto che Montecitorio ha ridotto il numero minimo di aziende iscritte alla singola Camera di commercio o al Registro delle imprese, di cui tenere conto per l'eventuale accorpamento. Al Senato la soglia era di 80.000, ora è 75.000".
Lo Bello si dice "fiducioso che gran parte degli accorpamenti avverranno in modo naturale e nei tempi previsti dalla legge". "Essendo una legge delega, ci saranno i decreti attuativi, dopodiché la riforma sarà operativa ma il sistema camerale sarà pronto", precisa. Quello che a Lo Bello preme sottolineare è che "le Camere di commercio sono una pubblica amministrazione che ha dei valori, delle eccellenze, che possono offrire un grande contributo alle altre pubbliche amministrazioni e al governo". La prima di queste eccellenze, ricorda, "è il Registro digitale delle imprese, un grande patrimonio che mettiamo a disposizione del governo per rafforzare il Paese".
