L'autore del romanzo 'Educazione siberiana' afferma all'Adnkronos: "L'Ucraina è ormai un Paese ingovernabile, qualcuno deve fermare le aggressioni delle milizie". Secondo lo scrittore russo naturalizzato italiano, "Putin sta cercando di evitare una guerra"
''Non si sa chi ha abbattuto l'aereo, ma non è stato un incidente. I Servizi segreti ucraini (Sbu) non hanno informazioni. Ma secondo altre notizie che rimbalzano in queste ore, il Boeing sarebbe stato abbattuto da un sistema mobile, un cingolato che ha in dotazione un missile. Un minatore di Donetsk non ne sarebbe capace, è stato abbattuto da qualcuno esperto, probabilmente un militare. Volevano tirarlo giù, quell'aereo, e fare vittime''. Lo dice all'Adnkronos Nicolai Lilin, scrittore russo naturalizzato italiano, in merito alla tragedia del Boeing 777 della Malaysian Airlines con 298 persone a bordo, abbattuto ieri vicino Donetsk, nella zona dei combattimenti tra Russia e Ucraina.
''Qualcuno deve fermare le aggressioni delle milizie -rimarca l'autore di 'Educazione siberiana' e di 'Il serpente di Dio'- chi ha compiuto crimini contro l'umanità deve andare in galera. Per sempre''. ''Il problema principale dell'Ucraina -spiega- è che dopo il colpo di Stato avvenuto questo inverno, il Paese è ingovernabile. Da parte sua, Putin in questo momento sta cercando di evitare una guerra''.
Per lo scrittore di origine siberiana (il suo vero nome, così come riportato all'anagrafe italiana, è Nicolai Verjbitkii), ''lo scenario è incerto: tutto dipende dalla consapevolezza che la comunità internazionale avrà di ciò che accade a Kiev e nel resto del Paese''. ''Quando si potrà uscire per starda senza rischiare di essere ammazzati -conclude Lilin- si potrà parlare di un tentativo di ritorno alla legalità. Ma i tempi sono lunghi...''.
