Lo stato di salute della sanità italiana
La pandemia ha messo a dura prova la sanità italiana e le strutture ospedaliere si sono trovate al centro del dibattito pubblico e politico come mai prima. In effetti da ormai quasi due anni non c'è mezzo di informazione che non diffonda quotidianamente dati e statistiche sul Covid e su come la sanità sta affrontando l'emergenza. Ma facciamo un passo indietro. Prima dell'emergenza sanitaria, quale era lo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale? Adnkronos ed Expleo hanno tastato il polso alla sanità nazionale negli ultimi anni, anche in confronto con gli altri Paesi europei, sulla base di diversi parametri e a partire dai dati forniti da diverse fonti. Tra luci e ombre, punti di forza e debolezze, emerge che la sanità italiana nel complesso non sta poi così male. Per i dati nazionali le fonti di riferimento sono: gli open data del Ministero della Salute dal 2010 al 2019, i dati della sezione “salute e sanità” dell'ISTAT dal 2013 al 2019, i dati ALS – Associazione Liberi Specializzandi – che fornisce tra l'altro, i dati sul numero dei candidati ai test di specializzazione, CPT – Centri Pubblici Territoriali – che analizzano i flussi finanziari delle amministrazioni pubbliche a livello regionale, Confindustria Dispositivi Medici, la federazione di Confindustria che rappresenta le imprese che operano nel settore dei dispositivi medici e riporta i dati sullo stato di obsolescenza delle tecnologie mediche in Italia fino al 2019. Per i dati internazionali le fonti sono: Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea ed OECD, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.