Lo denunciano gli attivisti della Rete siriana per i diritti umani, mentre la Lega Araba chiede alla comunità internazionale di intervenire a tutela dei 500mila rifugiati palestinesi che vivono in Siria.
I miliziani dello Stato Islamico (Is) hanno giustiziato almeno 13 persone all'interno del campo profughi palestinese di Yarmuk, otto chilometri a sud di Damasco, che i jihadisti controllano per il 90 per cento. Lo denunciato gli attivisti della Rete siriana per i diritti umani. La fazione palestinese rivale, Aknaf Beit al-Maqdis, è confinata nella zona nord orientale del campo.
I jihadisti dell'Is sono entrati a Yarmuk, il più grande campo profughi della Siria, lo scorso primo aprile. Qui prima dello scoppio della rivoluzione contro Bashar al-Assad, nel marzo del 2011, vivevano circa 160mila palestinesi, contro i 18mila di oggi, secondo i dati dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.
''I militanti di Daesh (acronimo arabo dell'Is, ndr) hanno ucciso oppositori siriani nel campo di Yarmuk. Nel campo stanno continuando gli intensi bombardamenti del regime di Assad e gli attacchi dei militanti'', si legge in un comunicato diffuso dagli attivisti.
Ieri la Lega Araba aveva chiesto alla comunità internazionale di intervenire a tutela del campo profughi di Yarmuk esprimendo preoccupazione per i circa 500mila rifugiati palestinesi che vivono in Siria. ''I rifugiati palestinesi non hanno nulla a che vedere con il conflitto in corso in Siria'', recita un comunicato della Lega Araba.