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Lo studio: dieta a colori rallenta distrofia

20 febbraio 2020 | 13.00
LETTURA: 3 minuti

Studio della Statale di Milano sui topi, benefici con alimentazione arricchita di cianidina dallo svezzamento

(Fotogramma)
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Si chiamano antocianine, sono i pigmenti che colorano di rosso, blu o viola alcuni tipi di frutta, verdura e cereali, ed entrano nel radar della scienza per un possibile effetto sui muscoli distrofici. Con la promessa di poter rallentare la 'marcia' della malattia. Lo studio di un team di ricercatori dell'università Statale di Milano, condotto per ora sui topi, si concentra in particolare sulla cianidina - "una delle antocianine più diffuse negli alimenti, il componente principale delle antocianine del mais rosso" - mostrando "i benefici nutrizionali di una dieta arricchita" con la sostanza "quando somministrata fin dallo svezzamento". Miglioramenti che tuttavia potrebbero valere anche per un regime iniziato più tardi.

A firmare il lavoro, pubblicato su 'Cell Death & Disease' (gruppo editoriale Springer Nature), è il gruppo guidato da Graziella Messina, insieme a Marco Cassano, Katia Petroni e Chiara Tonelli, del Dipartimento di Bioscienze dell'università degli Studi meneghina. Sotto la lente i vantaggi di "un approccio di nutrigenomica nella cura e nel miglioramento della patologia distrofica", spiegano gli autori. "Diversi studi - ricordano infatti gli esperti - hanno sottolineato come lo stress ossidativo e l'infiammazione siano fattori chiave che contribuiscono all'aggravarsi e alla cronicizzazione di queste malattie". Ed "è stato dimostrato che le antocianine assunte con la dieta hanno un ruolo preventivo nei confronti dello stress ossidativo e dell'infiammazione cronica".

"In questo lavoro - annunciano dunque dalla Statale - sono stati dimostrati i benefici nutrizionali di una dieta arricchita con cianidina quando somministrata fin dallo svezzamento nella dieta su modello animale distrofico: si sono infatti osservati una riduzione dello stato infiammatorio e un aumento della biosintesi dei mitocondri, producendo come risultato un quantificabile miglioramento muscolare sia morfologico che funzionale nei topi distrofici. Di particolare rilevanza terapeutica è l'osservazione che tale beneficio nutrizionale si ottiene anche quando la dieta viene fornita agli animali distrofici in età avanzata, quando i segni della malattia sono già seriamente presenti".

"In attesa di una cura definitiva - afferma Messina - siamo convinti - che il nostro lavoro fornisca prove significative che una dieta arricchita con cianidina rallenti in modo marcato la progressione della patologia distrofica, aprendo la strada a un approccio combinato che miri a preservare il muscolo distrofico e a rallentare il decorso della patologia controllando infiammazione muscolare e stress ossidativo, facilitando così le prospettive di diversi protocolli terapeutici ancora in fase di sperimentazione".

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