Dall'Europa agli States, sul web come sugli scaffali dei supermercati, trionfa l'olio extravergine di oliva Dop e Igp italiano. E si susseguono discussioni animate sui blog e su altri canali on-line considerati tra i più influenti della Rete. Tuttavia, scarsa è la percezione del valore della certificazione di qualità mentre alta la 'web reputation ' dell'olio italiano, nei media di tutto il mondo: due concetti in apparente antitesi tra loro che mostrano le varie sfaccettature del comparto oleario italiano, evidenziando da una parte la capacità di promuovere l'olio italiano nel mondo e dall'altra la difficoltà a instillare nel consumatore una conoscenza dei marchi Dop e Igp, tale da permettere il riconoscimento del valore aggiunto derivante dalla certificazione di qualità.
E' uno dei risultati della ricerca "L'oro verde italiano. Indagine online e offline sull'olio extravergine Dop/Igp italiano" condotta da Ismea ed Aicig con la collaborazione di Zowart Creative Agency, presentata nella sede Aicig di Roma.
Tre gli obiettivi della ricerca l'analisi della presenza di Olio Extravergine di Oliva Dop/Igp italiano presso un numero selezionato di punti vendita in Usa e in Europa, lo studio della percezione del prodotto nei social media e blogger italiani e stranieri e l'analisi del livello di comunicazione in rete offerto dai Consorzi di oli associati ad Aicig. L'indagine, tra gli altri spunti di riflessione, rivela che la tipologia extravergine, di varia origine, marca nettamente la sua presenza tra gli oli d'oliva in generale negli scaffali della Gdo (con un'incidenza costantemente al di sopra del 60%) e nelle discussioni animate sui blog e su altri canali on-line considerati tra i più influenti del web.
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