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Lombardia: 45 mila pazienti con stenosi aortica, Master a Milano

12 maggio 2014 | 17.31
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Milano, 12 mag. (Adnkronos Salute) - La stenosi aortica, malattia delle valvole cardiache, interessa più di 45mila persone in Lombardia, 10 mila delle quali colpite dalla forma grave. Ma secondo un'indagine condotta dall'istituto di ricerca Opinion Matters, solo il 2,1% dei lombardi si dice preoccupato dalle malattie delle valvole cardiache e solo il 5,5% riconosce la stenosi aortica tra le malattie con minore probabilità di sopravvivenza. Si parla di questa malattia fino a domani a Milano, al Master di I livello in ecocardiografica valvolare, nato dalla collaborazione tra la Società italiana di ecocardiografia (Siec), l'università degli Studi di Milano, Ge Healthcare e Edwards Lifesciences.

Saper individuare correttamente la malattia e indicare tempi e modi per curarla nell'ambito delle malattie che riguardano le valvole cardiache è quanto mai importante - sottolinea una nota - vista la varietà di disturbi della funzione valvolare e degli interventi cardiochirurgici correttivi e, in molti casi, la necessità di agire tempestivamente. Per questo è nato il 'Master di I livello in ecocardiografia valvolare', progetto formativo per i cardiologi del territorio volto a valutare correttamente il percorso diagnostico-terapeutico più efficace per le diverse malattie che colpiscono le valvole cardiache. Del Master, articolato in 5 moduli, 4 sono stati già effettuati per 3 cicli dal 2013 ad oggi e si conclude domani il quinto, conclusivo per tutte le 3 edizioni: un incontro che mette a confronto cardiologi e cardiochirurghi sulla stenosi aortica.

"La stenosi aortica è un restringimento provocato da depositi di calcio a livello della valvola del cuore che regola la quantità di sangue che fluisce dal ventricolo sinistro all'aorta e da lì raggiunge i vari organi del corpo umano - spiega Francesco Donatelli, direttore della cattedra di Cardiochirurgia I alla Statale di Milano - E' la malattia delle valvole più frequente oltre i 75 anni ed è potenzialmente mortale, soprattutto nella sua forma più grave. Nonostante la gravità, è perlopiù sottovalutata e non trattata con appropriatezza, se si considera ad esempio che circa il 30% di questi malati non sono inviati alle cure più adeguate e non sempre quelli che vengono curati lo sono secondo i dettami delle linee guida internazionali". Conclude l'ideatore e direttore del Master, Roberto Mattioli: "Lo scopo è quello di ottenere, attraverso l'analisi dei parametri clinici, ecocardiografici e chirurgici, un'aggiornata rivalutazione del percorso diagnostico-terapeutico per i pazienti con valvulopatia cardiaca, in altre parole stabilire quali siano i modi e i tempi più adatti per il trattamento".

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