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Lombardia: Milano, agli Icp nuovi ambulatori per il Parkinson

17 giugno 2014 | 17.59
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Milano, 17 giu. (Adnkronos Salute) - Il Centro Parkinson degli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) di Milano inaugura domani nuove aree ambulatoriali. Per l'occasione è in programma un convegno, durante il quale si approfondiranno le condizioni dei pazienti, i fattori scatenanti la patologia e come negli ultimi anni sia cambiata la presa in carico dei malati. Con un database di circa 23 mila pazienti, e 1.500 nuovi malati visitati solo nel 2013, gli Icp rappresentano uno dei principali centri di riferimento contro il Parkinson, trattato da un team multidisciplinare formato da neurologi, genetisti, dietologi, psicologi e infermieri. Circa il 50% dei pazienti arriva da fuori Lombardia.

"L'ampliamento delle aree ambulatoriali è stato pensato e realizzato a seguito del numero crescente di pazienti che ogni anno accedono al nostro centro, grazie a una generosa donazione della Fondazione Grigioni - spiega Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson degli Icp - I tempi di accesso al centro per i nuovi pazienti saranno quindi ridotti a soli 10 giorni lavorativi. Chiaramente - precisa - l'appropriatezza dell'indicazione è fondamentale. Una breve lista d'attesa può essere mantenuta solo se arrivano pazienti con un'indicazione corretta". Con il taglio del nastro di domani gli ambulatori disponibili saranno 9, tutti attivi contemporaneamente. E grazie a un servizio di reperibilità telefonica del personale - di 4 ore dal lunedì al venerdì più 12 ore nei festivi e prefestivi - gli accessi al centro si riducono a circa 1,6 volte all'anno, contro una media italiana di 7,5. "Un risparmio per la struttura, per il paziente e per i parenti del malato, che devono accompagnarlo", sottolineano gli Icp in una nota.

Ma nel centro milanese si fa anche ricerca. "Attraverso un semplice prelievo di sangue - continua Pezzoli - vengono raccolti campioni di Dna, con l'obiettivo di studiare il patrimonio genetico dei nostri pazienti e identificare i geni che predispongono allo sviluppo di malattie neurologiche. Le indagini genetiche sono importanti soprattutto per i pazienti con insorgenza della malattia prima dei 40 anni". Sul fronte dell'assistenza, oltre ai farmaci gli Icp puntano su riabilitazione motoria, educazione sanitaria e dieta. "E' scientificamente dimostrato e sperimentato dagli stessi pazienti - evidenzia lo specialista - che una dieta ipoproteica a pranzo, con l'assunzione delle proteine alla sera (che non superi 0,8 g per kg di peso corporeo ideale), migliora l'efficacia della terapia farmacologica e riduce le fluttuazioni motorie, con un incremento della qualità di vita del paziente. Mediamente il costo relativo alla sola farmacoterapia di un paziente si aggira intorno ai 3.200 euro all'anno: solo con un approccio nutrizionale corretto siamo in grado di ridurre il costo della terapia del 10%".

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