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Lombardia: scompenso cardiaco, esperti a confronto a Milano

04 aprile 2014 | 17.31
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Milano, 4 apr. (Adnkronos Salute) - Lo scompenso cardiaco finisce sotto i riflettori a Milano in occasione della XIV edizione del Simposio Heart Failure & Co, congresso internazionale di cardiologia promosso da Edoardo Gronda, primario di Cardiologia dell'Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni, e Luigi Padeletti, direttore della cattedra di Cardiologia dell'università di Firenze. Secondo gli esperti bisogna guardare alle malattie cardiovascolari, principale causa di mortalità e malattia in tutte le società occidentali, come a una 'scena del crimine': indagare e combattere contro "agenti nell'ombra e complici" che concorrono e a volte prevalgono nella generazione del danno vascolare e della prognosi avversa che ne deriva è il compito della moderna medicina cardiovascolare.

Si deve parlare di un insieme di condizioni patologiche complesse alla cui origine concorrono diversi fattori, alcuni noti ed altri ancora non ben identificati, avvertono gli esperti. La compartecipazione di tali e tanti elementi coinvolti nella genesi e nello sviluppo dei diversi quadri clinici deve orientare il medico a una meticolosa indagine su più versanti della medicina, con l'obiettivo di chiarire i fattori scatenanti e di mantenimento della malattia. I camici bianchi fanno infatti notare che il trattamento di ogni evento acuto non è in grado di eliminare il quadro morboso ma solo di riportarlo ad una condizione cronica di persistenza. Gran parte delle cause di danno cardiaco non hanno origine direttamente dal cuore ma da condizioni di squilibrio del circolo che si instaurano per danno vascolare e funzionale di altri organi quali il rene o il cervello e determinano conseguenze prima funzionali e poi strutturali sulla pompa miocardica, segnalano gli esperti.

Recentemente, nel Dipartimento cardiovascolare di Multimedica, il team di Gronda ha condotto una ricerca, "per la prima volta al mondo", introducendo un nuovo presidio terapeutico che ha lo scopo di modulare la risposta neuro-ormonale in modo da ricondurne l'effetto in ambito fisiologico, ristabilendo gli equilibri che sono compromessi dall'insufficienza cardiaca. Il trattamento è avvenuto tramite l'applicazione di un pacemaker che consente di stimolare il glomo carotideo e sopprimere l'eccessiva attività del sistema simpatico che rappresenta il maggior squilibrio neurale in corso d'insufficienza cardiaca e che comporta lo squilibrio funzionale del cuore, del rene e dei vasi arteriosi, a favore dell’attività riequilibrante del nervo vago. I risultati a lungo termine della terapia verranno presentati per la prima volta in Italia al Convegno Heart Failure & Co. La 'prima' mondiale è stata al Congresso dell'American College negli Stati Uniti.

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