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Lombardia zona rossa, Fontana: "Ristori immediati per errori governo"

26 gennaio 2021 | 10.32
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Il governatore: "Stanchi di essere calunniati e umiliati, quello che sta succedendo è una vergogna"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

E' "un momento difficile" per il quale "chiederemo anche gli immediati ristori per quei cittadini e quelle attività che sono state costrette a chiudere in zona rossa per una serie di errori che sono da addebitare al Governo centrale". Lo ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo a un evento online di Finlombarda''

Successivamente, iniziando le sue comunicazioni al consiglio regionale, con l'obiettivo di ricostruire quanto accaduto con la zona rossa, Fontana ha sottolineato: "Cercherò di mantenere la mia consueta pacatezza ma sarà difficile perché credo che la misura sia colma: la mancanza di rispetto nei confronti della Lombardia è andata oltre il consentito". La Lombardia "invia tutti i giorni i dati certificati in modo corretto così come attestato dallo stesso Istituto superiore della sanità".

La Regione, ha detto ancora, "è disponibile come sempre a una leale collaborazione istituzionale. Ma non accetto che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. E' una vergogna quello che sta succedendo, non lo dico per me ma per i lombardi che sono stufi di essere umiliati". Fontana ribadisce che la mancata registrazione dei guariti in Lombardia "è una falsa notizia come si evince dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente casi, guariti e decessi". "Non è corretto che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come Rt Sintomi; non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi. E' impensabile che la compilazione di campi indicati da Iss come facoltativi determini la collocazione di una Regione in zona rossa", aggiunge. Anche per questo, "avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l'efficacia della ordinanza del Ministro della Salute".

LA RICOSTRUZIONE

Fontana ha quindi ricostruito le tappe della discussione con l'Iss e la cabina di regia che hanno portato la Regione a tornare in zona arancione dopo una settimana di 'zona rossa' superflua, determinata da una sopravvalutazione dell'Rt. "Regione Lombardia invia tutti i giorni i dati certificati in modo corretto così come attestato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità. Fino a questo momento i dati prodotti da Iss non erano mai stati contestati", ma in occasione del report 35 "abbiamo notato la discrepanza tra indice Rt sintomi e il resto degli indicatori, incluso l'Rt ospedaliero, orientati verso uno scenario di tipo 2, che corrisponde alla zona arancione", spiega Fontana. La Lombardia ricalcola quindi l'Rt al suo interno, che risulta a 1,01. Così, "abbiamo chiesto una valutazione più coerente alla cabina di regia".

Contestualmente, la componente tecnica dell'assessorato "si è confrontata con Iss ed è emerso che il picco Rt sintomi era dovuto a una criticità correlata al percorso di estrapolazione di dati da parte dell'Iss. Abbiamo chiesto all'istituto (19 gennaio) di procedere alle verifiche dell'Rt sintomi per recepire le modifiche tecniche dallo stesso proposte, senza alcun reinvio dei dati del 13 gennaio. Il giorno successivo, ci è stato detto che non era possibile modificare il meccanismo ed è stato chiesto di inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare questa difficoltà. Senza questa operazione, l'Iss non avrebbe calcolato in modo corretto il nostro Rt sintomi. Ci siamo adeguati all'indicazione e abbiamo quindi trasmesso il 20 gennaio un flusso identico a quello della settimana precedente con l'integrazione delle informazioni convenzionali richieste da Iss. Abbiamo manifestato le nostre perplessità - ha aggiunto - e chiesto una via strutturata di superamento del problema, come testimonia una mail del 21 gennaio".

Nei giorni successivi, "abbiamo chiesto di verificare l'Rt Sintomi del report 35 ma ci è stato detto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso: nel caso in cui non avessimo consentito ad ammettere di operare una rettifica del dati, l'Iss ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nostro valore permettendoci di entrare in zona arancione, e questo mi sembra abbastanza grave. Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione del Rt sintomi del report 35 dichiarando un'integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con Iss e su loro precisa richiesta".

Da qui, "il cts e la cabina di regia - ha sottolineato Fontana - non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di Rt sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell'ordinanza del Ministro, che la rivalorizzazione dell'indicatore era il frutto di una nostra rettifica. Ma ciò non risponde al vero. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle Ats, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati: a noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice", ha concluso Fontana.

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