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Lombardia zona rossa: regole, quali negozi sono aperti

17 gennaio 2021 | 00.02
LETTURA: 3 minuti

Nuove misure e restrizioni dopo la firma dell'ordinanza da parte del ministro Speranza

Foto Fotogramma
Foto Fotogramma

Lombardia zona rossa da oggi fino al 31 gennaio, così come la Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. Quindi nuove regole, misure e divieti più stringenti per contrastare la diffusione dei contagi di Coronavirus. Restrizioni per gli spostamenti, scuola da casa per superiori e seconda/terza media. Tra i negozi, restano aperti supermercati, beni alimentari e di necessità, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari. Restano aperti edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, ferramenta, negozi di giocattoli e abbigliamento per bambini, concessionari, benzinai, parrucchieri e barbieri, negozi di ottica, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, pompe funebri. Nei centri commerciali resteranno aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie e tabaccai.

Con l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, le tre aree passano alla fascia di rischio più alta. Per quanto riguarda la Lombardia, la Regione ha annunciato che domani presenterà ricorso al Tar con richiesta di misura cautelare urgente contro il provvedimento del ministro sostenendo che l'incertezza dei dati non aggiornati alla base della decisione non legittimerebbe un provvedimento restrittivo di questo tipo. Intanto, scattano già da oggi anche per la Lombardia le misure più stringenti previste per la zona rossa.

ZONA ROSSA: LE REGOLE

Nelle regioni in zona rossa ci si può spostare dalle 5 alle 22 solo per "comprovate esigenze", cioè motivi di lavoro, salute ed emergenze all'interno del proprio comune. E' possibile muoversi per accompagnare i figli a scuola ed è consentito andare a casa di amici e parenti in massimo due persone (sono esclusi i minori di 14 anni e i disabili), ma solo all'interno del proprio territorio comunale. E' sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. In caso di controlli, deve sempre essere mostrata o compilata al momento l'autocertificazione.

Per le regioni in zona rossa, stretta con misure e divieti più rigidi: chiusura di bar (con asporto fino alle 18) e ristoranti (asporto fino alle 22), 7 giorni su 7. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

Chiusi i centri estetici, i negozi di calzature e di abbigliamento, le gioiellerie.

A scuola, didattica a distanza per la secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni.

Stop allo sport, ad eccezione di quello di interesse nazionale dal Coni e Cip. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale. Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.

FONTANA NON CI STA: "ECCO PERCHE' IL RICORSO"

''L'rt e un valore che è stato dimostrato essere estremamente ballerino e soprattutto è un valore che si riferisce a tempi lontani. Tenente conto che per inserire la regione Lombardia in zona rossa si e fatto riferimento a valori relativi alla settimana dal 23 al al 30 di dicembre''. Così su Facebook il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, spiega i motivi che hanno portato la Regione a decidere di presentare ricorso al Tar lunedì mattina contro l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che fa scattare la zona rossa nella regione.

''Non si può quindi accettare che la Regione Lombardia, che per quanto riguarda altri parametri è messa meglio di altre regioni che sono state classificate arancioni, subisca questo ennesimo colpo difficile e preoccupante per la propria economia e per i cittadini. Che subiranno limitazioni anche personali non di poco conto. Sarò quindi costretto a fare ricorso''.

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