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Lorenzin lancia simbolo lista 'Civica popolare'

09 gennaio 2018 | 14.19
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(Adnkronos)
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"Questa campagna elettorale sembra quella di Cetto Laqualunque, a chi la spara più grossa... Gli italiani hanno capito che si tratta di promesse non mantenibili... Abbiamo deciso di mettere in campo un progetto politico che non si ferma a queste elezioni, ma va avanti. Ci siamo uniti per fare una forza politica, non una lista elettorale. Vogliamo dare risposte concrete ai bisogni della gente''. Beatrice Lorenzin lancia il nuovo simbolo di 'Civica popolare' fucsia e bianco con al posto della contesissima Margherita rutelliana un ''fiore petaloso, che ricorda una peonia, frutto dell'immaginazione di un bambino" come lei lo definisce.

''Non c'è nessun riferimento alla Margherita'', precisa in una sala affollata del Tempio di Adriano. Ma nel logo della neo formazione centrista una margherita c'è, si tratta di quella utilizzata da Lorenzo Dellai (partner politico della ministra della Salute) in Trentino a partire dal '98, con 'l'Unione per il Trentino', appunto.

Nella veste grafica del 'marchio' ufficializzato questa mattina, insieme alla margherita 'trentina', a dir la verità, ci sono anche gli emblemi di 'Centristi per l'Europa' di Pier Ferdinando Casini e Giampiero D'Alia; di Italia dei Valori, l'Italia è popolare e Alternativa popolare: le altre forze che hanno aderito alla 'lista Lorenzin'.

"Questa - assicura Lorenzin - è una forza politica che nasce con un'impronta decisamente popolare e centrista, che fa parte della coalizione di governo che abbiamo avuto in questi anni. Noi ora stiamo lavorando su un progetto che è continuità con quello che abbiamo fatto in questi anni, ma con una spinta e una forza maggiore di identità".

Ci muoveremo ''in autonomia' rispetto al Pd, ''siamo una nuova forza politica che vuole contare, noi ci mettiamo in gioco", garantisce. Ad ascoltarla in prima fila, oltre a tutti i parlamentari di Ap che hanno scelto di restare a sinistra (da Fabrizio Cicchitto a Sergio Pizzolante e Nico D'Ascola e Guido Viceconte), c'erano, tra gli altri, Dellai, Giuseppe De Mita, Giampiero D'Alia. Assente Angelino Alfano, influenzato.

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