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L’ottava di Piazza Affari inizia con il segno meno

11 gennaio 2021 | 18.20
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L’ottava di Piazza Affari inizia con il segno meno

Avvio di settimana negativo per le borse europee. In mancanza di chiari catalizzatori, gli operatori in avvio di settimana hanno preferito la prudenza in attesa di novità dagli Stati Uniti (se il vicepresidente Mike Pence non avvierà le procedure per la rimozione di Trump, la Camera è pronta a mettere sotto accusa il presidente) e dal fronte contagi (quando la campagna vaccinale non è ancora entrata nel vivo).

Partito piatto, il Ftse Mib nel corso della seduta ha perso terreno chiudendo a 22.722,01 punti, -0,32% rispetto al dato precedente. Segno più invece per lo spread che, in scia della minacce in arrivo dal partito di Matteo Renzi, ha messo a segno un +1,5% portandosi a 106 punti.

Sul paniere delle blue chip spicca il +0,96% di FinecoBank che ha annunciato di aver chiuso dicembre con una raccolta netta di 1,582 miliardi di euro, il dato più alto mai registrato (+119% rispetto a un anno prima). Nel 2020, la raccolta netta ha raggiunto 9,28 miliardi mettendo a segno un incremento di quasi il 60% rispetto a 12 mesi prima.

Giornata positiva anche per le azioni Unipol (+1,89%) e per quelle STMicroelectronics (+1,03%). Il quarto trimestre della società si è chiuso con ricavi per 3,24 miliardi di dollari, +21,3% su base sequenziale. In attesa dei dati 2020, Brunello Cucinelli ha segnato un +3,04%.

Poco mossa Enel (+0,11%), su cui JPMorgan ha confermato la valutazione "overweight" con target price che sale da 8,4 a 9,4 euro.

Le prese di beneficio sul greggio, al momento il future con consegna marzo sul Brent quota in rosso dello 0,66% a 55,6 dollari il barile, hanno trascinato al ribasso il comparto oil: Tenaris ha chiuso con un -1,81%, Saipem ha registrato un -1,48% ed Eni ha lasciato sul campo lo 0,58%. Vendite anche su Fiat Chrysler (-0,92%) che, in attesa del via libera definito alla distribuzione del dividendo straordinario pre-fusione di 2,9 miliardi di euro, ha incassato la promozione di S&P Global Ratings, che ha alzato il “long term corporate credit rating” da “BB+” a “BBB-” con un outlook “stabile”..

Nel comparto bancario lettera su due pesi massimi del calibro di Intesa Sanpaolo e UniCredit (-0,62 e -1,74% rispettivamente) mentre BPER ha chiuso con un +2,06%. (in collaborazione con money.it)

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